A Bordighera la ‘Fase 2’ si vivrà con la mascherina obbligatoria anche per chi gira in città. La conferma è arrivata nelle scorse ore dal Sindaco, Vittorio Ingenito, che ha voluto dare così una ‘stretta’ per evitare problemi nei 15 giorni in cui bisognerà evitare al massimo i contatti. Abbiamo incontrato il primo cittadino che, tra l’altro, nei giorni scorsi si è preso un bello spavento, essendo risultato positivo all’esame sierologico, fortunatamente poi smentito dal tampone.
“E’ stato un momento difficile – ha detto Ingenito ricordando quando il test sierologico lo ha fermato per qualche giorno - ma, fortunatamente, l’esito del tempone è stato ‘falso positivo’ e sono prontamente tornato al lavoro”.
Abbiamo fatto un giro per Bordighera e, tutto sommato abbiamo visto cittadini diligenti, praticamente tutti con la mascherina e rigorosi nel mantenere il distanziamento sociale: “Il ‘tutto sommato’ a me non basta perché sono particolarmente esigente. Stiamo uscendo dalla fase critica ma siamo ancora in emergenza. Se vogliamo sviluppare un sistema di contenimento dell’epidemia, dobbiamo esser più accorti e consapevoli di cosa la malattia comporta. La mascherina è indispensabile per contenere il virus e, se dovesse crescere ancora il livello di contagio ci troveremo nelle condizioni di non poter più chiudere l’economia e, quindi, dovremmo essere ancora più selettive nelle cure. A Bordighera la mascherina è obbligatoria sempre per fare in modo che, tra 15 giorni non dovremo trovarci nelle condizioni di prima”.
Lei ha deciso di tenere chiuse le spiagge mentre altri suoi colleghi in provincia hanno aperto. Cosa ne pensa? “Reputo che ogni Sindaco debba essere responsabile del Comune che amministra e, quindi, è giusto che ci siano scelte diverse anche se forse a volte si genera della confusione. E’ però opportuno sapere che la mascherina si può togliere solo quando si fa attività motoria sul lungomare. Io non sono medico, ma guardando quanto accade negli altri paesi del mondo, ho preso questa decisione. Dobbiamo avere anche un sistema evoluto sul piano sanitario: fino ad ora Alisa ed Asl 1 hanno fatto un lavoro eccellente ma oggi si deve cambiare regime. Si deve incrementare il numero dei tamponi a livello locale. Altre regioni hanno attuato un numero doppio di tamponi rispetto al nostro ma serve il anche comportamento consapevole dei cittadini”.
Come vede il futuro dell’economia per l’inizio dell’estate dopo questo drammatico periodo? “La vedo da un lato con ottimismo perché i balneari ed i ristoratori non vedono l’ora di riaprire per poter vedere una cassa con i suoi numeri. Oggi rimanere chiusi è davvero mortale ma abbiamo tanto entusiasmo e spero che le regioni del Nord possano ridurre il loro indice di contagio perché Bordighera è pronta ad ospitarli”.
In merito ai turisti e, soprattutto ai proprietari di seconde case, in alcuni momenti sono stati addirittura additati come ‘untori’ del virus. Cosa vuol dire loro? “Fortunatamente non ci sono stati casi eclatanti a Bordighera ma solo qualcuno isolato. La malattia non si arresta non tanto per l’arrivo di piemontesi o francesi, ma solo adottando precauzioni importanti che consentono di portare avanti la nostra economia ed avere prospettive per il futuro”.
C’è la possibilità che le spiagge possano riaprire a breve? “Prima conto di avere dati ed elementi che, soprattutto, condividerò con i miei cittadini perché informare le persone sulla realtà è indispensabile per condividere le scelte, che possono anche essere contrarie all’opinione pubblica. Quando avremo dati favorevoli apriremo altrimenti rimarranno chiuse”.
Pensa che quest’estate si possano organizzare manifestazioni? “Stiamo lavorando con grande entusiasmo sulle attività all’aperto, tra sentieristica e outdoor. Se ci saranno le condizioni sicuramente si: stiamo anche studiando un cinema all’aperto ed eventi cercando di creare spazi tra le persone. Ma servono indicazioni certe da Roma per pianificarle”.