"Servono regole precise per la sicurezza di tutti, ma non possiamo cercare soluzioni per far ripartire gli stabilimenti balneari e poi impedire alle persone di andare al mare gratuitamente". Lo afferma il governatore ligure Giovanni Toti, alle prese con i problemi impellenti della stagione estiva. Per ora, non è ancora precisa né prevista una normativa univoca per tutto il territorio nazionale. Se le misure del Governo sugli spostamenti interregionali rimarranno severe, fra l'altro, gli operatori del settore dovranno accontentarsi del "turismo autoctono". Si naviga a vista e le singole amministrazioni regionali mettono sul tavolo le idee per rispondere alle richieste pressanti ed esasperate delle associazioni di categoria, balneari in testa.
Allo studio della Regione Liguria ci sono le modalità di accesso agli arenili liberi e fra queste l'impiego di steward per contingentare gli accessi. I riflettori sull'argomento sono accesi in queste ore. "Non sarà facile, occorrerà certamente mettere steward, persone che controllino gli accessi. Non possiamo impedire che le persone possano andare al mare e di farlo anche gratuitamente".
Toti esclude che a maggio le coste liguri possano essere riaperte ai loro tradizionali fruitori, a prescindere dalle decisioni romane sulla possibilità di spostarsi da Regione a Regione. Tutto è rimandato a giugno. "Le spiagge - afferma Toti a 'Un giorno da pecora' su Radio 1 - le ritengo una delle preoccupazioni minori: siamo all'aria aperta, sono sempre ventilate, la sabbia e l'acqua del mare sono germicidi potenti; sono luoghi soleggiati, i raggi del sole sono un disinfettante virus-killer".