"L'importanza del lavoro, della sanità, della digitalizzazione e della ricerca, la lotta alle diseguaglianze: abbiamo ricevuto segnali, anche a livello locale, da questa epidemia, ora è necessario apprendere, farne tesoro di quei segnali, dobbiamo confrontarci sulle criticità, affinché si compia una svolta, anche in campo sociale, non solo economico»". Così Claudio Bosio, segretario generale dalla Cisl Imperia Savona, osserva, ponendo l'accento su alcuni gravi aspetti evidenziati dalla diffusione virus Covid 19, conseguenze della tragedia e dalla paralisi del sistema.
"Primo aspetto: lo stato di fragilità del nostro sistema sanitario – fa notare Bosio, elencando le conseguenze – Il sistema, è chiaro, regge per la dedizione e il sacrificio del personale, del volontariato, delle donazioni di privati, del suo patrimonio umano nella ricerca e non certo in forza delle strutture ad esso assegnate, smantellate o impoverite progressivamente negli ultimi dieci anni. La Cisl Imperia Savona ha più volte sottolineato quanto preoccupante sia la situazione e quanto gravi siano le carenze".
Non sfugge a nessuno che quella che stiamo vivendo sia un'emergenza senza precedenti, che cambierà il Paese e forse anche il resto del mondo. Come ogni tragedia, nel suo manifestarsi, lascerà tracce e metterà in evidenza ciò che non ha funzionato e che deve necessariamente essere aggiornato e migliorato.
"La pandemia ha duramente colpito fasce di popolazione deboli o 'invisibili' - fa osservare il dirigente Cisl - le quali sopravvivono con scarsi sostegni sociali. E qui pongo l'accento sul secondo aspetto. Mi riferisco ad anziani, disabili, lavoratori in nero e saltuari, che già vivono in condizioni avverse, modeste e in alcuni casi anche di degrado. Il sostegno, un progetto di mitigazione delle diseguaglianze sociali, dovrà riguardare 'in primis' queste fasce deboli, le migliaia di dipendenti di tante aziende già in crisi, le partite Iva, specie nel settore turistico e nel commercio. Resta un’incognita al momento: quali aiuti dopo la Naspi? La richiesta di chi non può trovare o iniziare lavori stagionali è quella di prolungare la durata dell’indennità.
Confidiamo nel decreto annunciato per il mese in corso, ma, e questo costituisce un terzo aspetto messo in evidenza dalla crisi pandemica, si rende necessaria una revisione".
La necessità di abbattere il muro burocratico, scoglio storico sul quale si arenano o naufragano tutti i provvedimenti, e la necessità di modernizzare la mobilità, anche quella digitale, sono altri due aspetti analizzati da Bosio alla luce dei tragici effetti dell’epidemia. "Bisogna semplificare il sistema dell'apparato pubblico ad ogni livello - afferma - Con le garanzie statali dovrebbe bastare un'autocertificazione e un'istruttoria di 48 ore per accedere al credito. Non ci dovrebbero essere alibi. Non è un sollievo sapere dal capo della Protezione Civile che il virus procede più veloce della nostra burocrazia. L'amministrazione sta ormai diventando una zavorra e non si intravede neppure un progetto di 'smart working' generalizzato, che riguardi anche i dipendenti dei pubblici uffici, e che dia la possibilità, specie in questa regione, di evitare la mobilità, di migliorare le condizioni ambientali e di vita dei lavoratori, di sollevare le poche infrastrutture esistenti da sovraccarichi inutili, specie durante la stagione estiva".
"Ovviamente - conclude Claudio Bosio - resta una priorità, ma è da decenni tra le rimostranze, oggetto di convegni, sottoscrizione di documenti e protocolli da parte della Cisl Imperia Savona, potenziare e migliorare le infrastrutture, rete ferroviaria e autostradale con assoluta urgenza".
Infine occorre immediatamente pensare alla ripresa delle attività economiche per essere pronti quando possibile a evitare, di perdere posti di lavoro in un'economia territoriale fragile, e generare per lavoratori e le famiglie situazioni di grave disagio e sofferenza".
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