Sebbene non goda dello stesso successo riscosso fino alla fine degli anni ‘90, la chitarra attira ancora appassionati di tutte le età. Il suo fascino è innegabile in ogni sua forma: dagli arpeggi melodici della classica allo ‘strumming’ evocativo della acustica per finire agli assoli energici dell’elettrica.
Diversi musicisti nel corso degli anni hanno contribuito ad innovare lo strumento, creando metodi tecnici e studi teorici sempre più approfonditi e trovando nuove soluzioni melodiche o ritmiche capaci di rivoluzionare il modo di suonare. La versatilità della chitarra è innegabile, con essa si può suonare qualsiasi genere musicale a qualsiasi livello di abilità. I virtuosi chitarristi metal si prodigano in assoli scioglidita, i bluesman la fanno cantare con la loro pentatonica e i maestri del jazz colorano le scale di cromatismi.
Davvero non ci sono limiti alle possibilità, l’unico ostacolo sta nel cominciare a imparare. Sì perché la chitarra non è proprio lo strumento più ‘gentile’ con i neofiti, in quanto richiede uno sforzo mentale e fisico per potersi abituare alle alquanto scomode posizioni degli accordi e per poter sopportare la formazione dei calli. È risaputo che il primo anno di chitarra è il più difficile da superare, infatti sono in molti che abbandonano dopo solo qualche mese. Se voi però siete determinati e volete provare, non vi resta che scegliere la chitarra più adatta alle vostre esigenze.
Chitarra classica
La migliore chitarra per cominciare, o forse no? Sfatiamo subito questo mito: non è necessario imparare a suonare la classica prima di passare all’elettrica. Indubbiamente è un ottimo punto di partenza, in quanto il manico largo permette alla mano sinistra (o destra per i mancini) di sviluppare una buona manualità che potrà tornare molto utile una volta presa in mano l’elettrica o l’acustica, chitarre con un manico molto più stretto.
Le corde della classica hanno molto spazio tra di loro, in quanto viene utilizzata prevalentemente per suonare in stile ‘classico’, ovvero con le dita. Nulla vieta di suonarla con il plettro, sebbene il suono degli accordi in strumming possa risultare un po’ ‘ovattato’ rispetto alla chitarra acustica. È particolarmente indicata per i bambini, in quanto le corde in nylon più morbide renderanno la formazione dei calli più sopportabile. Se non siete attratti dallo studio della musica classica o di generi folkloristici come il Flamenco, allora potete anche evitare di comprare questa chitarra, puntando subito sulle altre due tipologie.
Chitarra acustica
La preferita dagli amanti del pop, la chitarra acustica si distingue per il suo suono pieno e preciso che la rende ideale per lo ‘strumming’ degli accordi con il plettro. È molto simile alla classica per forma e dimensioni, ma la cassa e il manico sono leggermente più stretti e le corde hanno una distanza minore tra loro. La tastiera è solitamente abbastanza ‘dura’, quindi cominciare a imparare le basi da questo strumento può risultare abbastanza ostico. Le corde in metallo inoltre risultano più ‘dolorose’ per la formazione dei calli.
Il vantaggio di cominciare a suonare usando l’acustica sta nell’abituarsi immediatamente all’uso del plettro e nello ‘strumming’. Non per niente è la chitarra perfetta per chi vuole imparare da autodidatta. Per cominciare, possiamo consigliarvi la Yamaha f310, ottima per i principianti e venduta a un prezzo conveniente.
Chitarra elettrica
Se amate l’hard rock o il metal e vi piacciono i suoni distorti ed energici, allora potete subito puntare su una chitarra elettrica. Fino a pochi anni fa, i prezzi di questi strumenti erano davvero alti, ma la nascita di nuove case produttrici e di varie sottomarche ha permesso la creazione di modelli economici, ideali per i principianti. Potete trovare anche dei kit che comprendono anche l’amplificatore, ideali per poter iniziare subito a suonare.
La chitarra elettrica al posto della cassa presenta i pick-up, dei dispositivi che trasformano la vibrazione delle corde in impulsi elettrici che vengono trasmessi all’amplificatore. Lo studio dello strumento è completamente diverso da quello delle altre tipologie, infatti si dovrebbe concentrare sulle scale maggiori e pentatoniche usate nei generi moderni e sugli accordi di quinta, spesso chiamati ‘power chord’ nel gergo rock e metal.