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Politica | 11 marzo 2020, 14:17

Aziende di autobus turistici a rischio fallimento, il grido d'allarme della categoria

Nel periodo che va da marzo a maggio avrebbero dovuto incrementare del 50% il fatturato annuo che sarebbe servito a coprire anche le spese dei mesi autunnali ed invernali

Aziende di autobus turistici a rischio fallimento, il grido d'allarme della categoria

Migliaia di aziende italiane proprietarie di autobus turistici sono sull'orlo del fallimento a causa del decreto emanato dal governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. A denunciare questa grave situazione è l'associazione autonoleggiatori, che nel solo nord-ovest conta 1.200 aziende: 800 circa in Lombardia, 300 in Piemonte e 100 in Liguria.

IL DPCM del Governo prevede misure per evitare la diffusione del contagio, tra cui evitare spostamenti, rimanere a casa, chiusura delle scuole fino al 3 aprile, annullamento delle gite scolastiche e turistiche, il divieto di assembramenti,...

"Tenete presente - spiega il sindacato di categoria - che, in media, un autobus turistico costa circa 250/300mila euro più Iva, e vengono quasi sempre acquistati in leasing, con canoni mensili che vanno dai 3.500 ai 5.000 euro, rimborsabili in 7-8 anni. Alla fine di questo periodo, i veicoli sono nuovamente da sostituire, inoltre, servono capannoni per il rimessaggio, autisti, segretarie in ufficio, manutenzioni. I costi sono altissimi".

In Italia ci sono aziende con 10, 15 e 20 autobus che devono mantenere almeno altrettanti autisti, per un costo di decine di migliaia di euro al mese. Questo senza contare i leasing, da circa 15- 20.000 euro mensili.

Lo stop ai viaggi e agli spostamenti verso l'estero e in tutto il territorio nazionale non può che provocare un enorme danno a questo tipo di aziende. Che, proprio nel periodo che va da marzo a maggio, concentrano di solito il 50% del loro fatturato annuo.

"Inutile dire - denunciano i rappresentanti sindacali delle aziende coinvolte - che se non viene fatto un decreto urgente, dove gli si sospendono i leasing e le tasse, le aziende falliranno, lasciando migliaia di persone senza lavoro, milioni di euro insoluti alle banche, e tirandosi dietro tutto l'indotto, come gli autoriparatori, e i commercianti di veicoli".

C.S.

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