Reduce dalla dirompente performance di ieri sera sul palco dell’Ariston con Nina Zilli, Diodato riceve il Premio Lunezia consegnato da Stefano di Martino. Un riconoscimento per l’alto valore letterario del brano “Fai rumore”, un vero e proprio invito a farsi sentire.
“Per me la cosa più importante è sentirmi dire “hai scritto la mia canzone”, credo sia in assoluto la cosa più bella”, spiega il cantante.
L’invito ad abbattere le barriere dell’incomunicabilità e a fare rumore si rivolge sia al singolo sia al resto della società “Devo dire che nella nostra società ci sono due grandi divisioni, sottolineate ancora di più dai social, con un parte anche troppo numerosa, composta da urlatori che cercano di imporre la loro idea, con determinati slogan, lanciano messaggi senza stare attenti all’uso delle parole, ecco, l’invito è anche a loro. A manifestare la loro umanità facendo attenzione all’impiego delle parole, confrontandosi non scontrandosi”.
“Che vita meravigliosa” è il titolo del nuovo album di Diodato che uscirà il 14 febbraio e che contiene insieme di esperienze di vita. “Un modo per affrontare e liberarsi del dolore - spiega l’artista - La cosa bella di quando scrivi è che più racconti la tua verità, qualcosa che ‘puzza’ di te, e pensi di essere lontano dagli altri, più la gente si avvicina, forse quota è la prova che nel profondo siamo tutti simili”.
Al termine della conferenza il cantante, co-direttore anche del progetto 1° Maggio, ha invitato i giornalisti a suonare i tamburi e a… “farsi sentire”.