“Siamo uguali, uomini e donne, eppure diversi. Una canzone d’amore scritta da un uomo pesa di più di una scritta da una donna, c’è una discriminazione forse anche inconsapevole”. Così la cantautrice siciliana Levante (Claudia Lagona), e torinese d'adozione, in gara al Festival di Sanremo con “Tikibombom”. Un brano che parla di diversità, esclusione e dignità degli “ultimi della fila”.
Le sue posizioni sulla parità di genere - tema cardine per la settantesima edizione della kermesse canora - sono nette: “Se dovessi raccontare tutto le ingiustizie subite per arrivare qui...Continuamente noi donne dobbiamo dare giustificazioni per essere interessanti, vanitose, preparate. Ma che non si dica che gli uomini sono più stupidi e noi più intelligenti: è sbagliato. Io voglio uguaglianza e opportunità per tutti. Fare la lotta fa schifo: sono arrabbiata contro questo sistema sbagliato”.
“Quando di parlo di merito – ha concluso –, ne parlo per tutti, non solo per le donne: mi auguro di essere qui perché mi sono guadagnata un posto. Anche se resta un sogno utopico sperare di partire da una base di parità”.