I ritmi latini scorrono nelle vene di Raphael Gualazzi: il poliedrico artista marchigiano, che ha mandato in visibilio la sala stampa "Lucio Dalla" del Pala Fiori con un'esibizione a sorpresa dell'Orchestra Ottovolante, ha illustrato le origini del proprio brano sanremese "Carioca": "Il Sud America - ha spiegato - mi è sempre piaciuto: non ci sono mai stato fisicamente ma ho avuto modo di fare molti viaggi immaginari grazie alla musica, ad esempio con i Buena Vista Social Club".
La versatilità di Gualazzi è testimoniata dalla capacità di spaziare tra jazz e pop: "Non è necessario - aggiunge - fare divisioni nette tra i due generi: il jazz si nutre di musica popolare ed esistono grandi temi musicali declinate in entrambe le chiavi. Credo che esistano due livelli di approfondimento della musica: uno orizzontale, in cui sperimentare la commistione tra generi diversi, e una verticale andando in profondità nella storia dei generi che si conoscono".
Una commistione che si è rivelata anche nell'interpretazione di "E se domani" di Mina con Simona Molinari: "Ci siamo conosciuti - conclude - nel 2014 e da lì è nata una simpatia musicale: ho deciso di coinvolgerla nella serata cover perché, oltre alla contemporanea delicatezza e poderosità della voce, possiede una grande presenza scenica".