Una cinquantina di persone, tra medici ed infermieri del 118 della nostra provincia, volontari delle pubbliche assistenze, della Misericordia, della Croce Rossa, ma anche del 118 del resto della Liguria, per garantire l’assistenza medica all’Ariston e fuori con le molte manifestazioni collaterali del Festival di Sanremo.
E’ questa la ‘task force’ messa in campo dal Dirigente del 118 provinciale Stefano Ferlito e dall’Asl per garantire la massima sicurezza sul piano sanitario, per gli addetti ai lavori del Festival di Sanremo e del pubblico che gravita attorno al teatro e nel corso degli altri appuntamenti.
Una schiera di persone che lavorano, come le forze dell’ordine, per essere sempre presenti in caso di bisogno, senza dove ricorrere (se non per situazioni più gravi) ai medici ed alle pubbliche assistenze sparse sul territorio, che invece proseguono il loro normale lavoro. Abbiamo parlato dell’impegno che ogni anno viene svolto all’Ariston e non solo, proprio con il Direttore del 118 e del Dipartimento di Emergenza dell’Asl 1 Imperia, Stefano Ferlito. Non potevamo non fare la domanda che tutti vorrebbero porgli, in qualità di medico. Come sta Amadeus? “Lo trovo e lo vedo molto bene. Siamo felici di essere a sua disposizione come di tutti gli altri, in un grande team che opera in disparte affinchè artisti ed addetti ai lavori possano lavorare in serenità e sicurezza”.
La conferma dell’importanza del servizio svolto all’interno dell’Ariston è arrivata proprio mercoledì sera, per l’assistenza data ad un 44enne torinese che era in sala sul finire dello spettacolo. L’uomo ha riportato un principio di infarto ed è stato soccorso in pochi secondi: “Noi dobbiamo esserci sempre per tutti, con problemi importanti che possono verificarsi e che devono essere valutati nei modi e nei tempo tipici ed intervenire nel modo più congruo e corretto possibile”.
Questa settimana quali sono stati gli interventi svolti finora? “Abbiamo diverse sindromi influenzali, tipici della stagione, oltre ad altri da codice ‘verde’, che gestiamo quotidianamente con pazienti che seguiamo ed ai quali consentiamo di proseguire il lavoro attorno al Festival”.
E per terminare quali sono i personaggi che ricorda maggiormente in questa sua decennale esperienza all’Ariston? “Sicuramente un rapporto pluridecennale l’ho avuto con Pippo Baudo, una gran brava persona che ricordo con piacere. Ma questo senza dimenticare gli altri e devo sottolineare che il rapporto di amicizia ed empatia, anche fuori dalla settimana festivaliera, durante la quale sono molto impegnati”.