Il Festival di Sanremo è pronto a riaccogliere sul palco del Teatro Ariston Amedeo Minghi. Il cantautore romano, autore ci celebri successi sanremesi come "Vattene amore", duetterà con Rita Pavone nel suo classico "1950": "Con Rita - spiega - ci lega un'antica amicizia: quando mi ha chiamato ho accettato perché mi sembrava un'idea brillante, il suo entusiasmo mi ha coinvolto".
Il pensiero di Minghi si sposta poi sulle nuove leve musicali: "I giovani sono molto bravi - prosegue - e hanno le idee molto chiare su come gestire la propria professione, forse più di noi in passato. Loro conoscono molto bene i sistemi telematici e le lingue riuscendo, contemporaneamente, a creare carriere fantastiche con risultati eccezionali; anche Sanremo tiene conto dei cambiamenti e questo è un bene. Anche i cantautori si stanno aprendo alle contaminazioni, occorre dare nuove chance al nostro lavoro".
Nessun dubbio nemmeno sulle emozioni provate sul palco più "pesante" d'Italia: "Questa mattina - spiega - durante le prove è come se fosse stata la prima volta: appena salito pensavo di non ricordare più nulla. Per fortuna il testo è uscito spontaneo ma Sanremo può fare questi scherzi".
In chiusura, un pensiero su una canzone festivaliera che avrebbe voluto scrivere: "La notte di Arisa - conclude - canzone bellissima interpretata benissimo da una voce molto duttile in grado di integrarsi con diversi generi musicali".