Come ogni anno, con la prima serata del Festival di Sanremo, tornano anche le pagelle di SanremoNews. I voti ai 12 ‘big’ che questa sera si sono esibiti sul palco dell’Ariston.
Irene Grandi “Finalmente io”: si diverte, il palco le calza a meraviglia e viceversa. Porta a Sanremo un autoritratto firmato Vasco e si sente. Energia pura. Voto 6,5
Marco Masini “Il confronto”: l’attacco crea un’illusione che, poi, non viene confermata (se non in chiusura) finendo in un minestrone tipicamente festivaliero anche se di grande intensità. Voto 5,5
Rita Pavone “Niente (resilienza 74)”: contro ogni pronostico si presenta all’Ariston con un’energia degna dei tempi d’oro, anche se viene tradita da un testo poco chiaro. Ma che carica! Voto 6,5
Achille Lauro: “Me ne frego”: già prima di cantare si capisce che questo ragazzo ha qualcosa in più, quando attacca e si denuda segna una pagina cult del Festival. Il brano ha la sua tipica energia, anche se rischia di assomigliare troppo a “Rolls Royce”. Ma rimarrà. Voto 7
Diodato “Fai rumore”: una ballad delicata e complessa, potente e articolata. Forse domani non la si canterà sotto la doccia, ma è canzone vera e che va a fondo. Destinata a rimanere. Voto 7
Le Vibrazioni “Dov’è”: brano da Le Vibrazioni, niente di più e niente di meno. Non aggiunge e non toglie niente al Festival e alla storia della band. Menzione a parte (ma fuori giudizio) per la bella scelta di affiancare il linguaggio dei segni. Voto 5,5
Anastasio “Rosso di rabbia”: un arrangiamento troppo presente penalizza il testo che meriterebbe ben altro risalto, c’è della sostanza ma la si poteva mettere in mostra meglio. Ricorda il mondo crossover dei primi anni 2000, ma si farà sentire. Voto 6,5
Elodie “Andromeda”: brano per niente sanremese, e non è un difetto. Ha respiro internazionale, potrebbe essere tra quelli più passati sulle radio. La sentiremo. Voto 6,5
Bugo e Morgan: “Sincero”: un bel ritratto di contemporaneità, un testo che starebbe meglio al ‘Tenco’ ma che porta all’Ariston qualche contenuto…e non fa mai male. Non avrà vita lunga nel tempio del pop, ma soddisferà qualche palato abituato bene. Voto 6
Alberto Urso “Il sole ad Est”: quel mix di pop e lirica ha sempre diviso il pubblico del Festival, leggere le cronache al tempo de Il Volo per informazioni. Anche lui porta a Sanremo qualcosa di ibrido che, però, non si sa quanto possa avere un senso discografico se non oltreoceano e tra qualche amante del belcanto. Voto 6
Riki “Lo sappiamo entrambi”: difficile da valutare, un po’ per l’ora tarda un po’ perché gli spunti sono davvero pochi. Canzone che avrà qualcosa da dire solo tra i fan più fedeli, per il resto lascerà ben poco. Voto 5
Raphael Gualazzi “Carioca”: a notte fonda rianima l’Ariston con un brano energico e di sostanza, accompagnato da una band tanto colorata quanto divertente. Non era facile dare una botta di vita dopo una messa cantata di tale lunghezza. La sentiremo. Voto 6,5