Marco Fusi è un clarinettista e compositore noto a livello internazionale: recentemente ha aperto uno dei festival jazz più importanti del mondo a Nisville, in Serbia davanti a 10.000 persone. Si è esibito al Parlamento Europeo a Bruxelles, è stato invitato a suonare su Rai 2, sulla Televisione Nazionale Serba, sulla Radio Svizzera e in centinaia di festival in Italia e all'estero. Ha collaborato in televisione e in teatro con Antonio Lubrano, Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Diego Fusaro, Lidia Ravera.
L'INTERVISTA A MARCO FUSI
Fusi per promuovere la sua arte ha scelto di affiancare alle sue performances nelle sale da concerto delle esibizioni estemporanee in strada ispirate allo stile dello street artist Banksy.
E' stato nel corso di una sua esibizione nell'agosto del 2017 in via Matteotti a Sanremo, a pochi metri dall'Ariston, che i vigili gli hanno comminato una multa di 5.000 euro nonostante fosse munito di un regolare permesso del Comune e nonostante potesse porre in vendita i propri CD.
Il musicista ha fatto immediato ricorso al Sindaco di Sanremo tramite l'avvocato Marco Di Domenico contro la sanzione, in quanto secondo il legale totalmente illegittima ma, nonostante il fatto che abbia sollecitato più volte una risposta a mezzo stampa, la multa non è stata annullata.
“Infatti - sostiene l'Avv. Marco Di Domenico - una Legge della Regione Liguria consente la vendita dei frutti del proprio ingegno, come è accaduto nel caso che ci occupa, per cui ritiene che la sanzione amministrativa debba essere annullata. Ad aggravare la situazione c'è il fatto che la legge prevede che nell'ipotesi di un ricorso respinto la sanzione possa essere rideterminata dal Sindaco, rischiando di arrivare, in teoria, fino a 15.000 euro. Dall'agosto del 2017 ad oggi il Sindaco della Città di Sanremo non si è ancora pronunciato sul ricorso di Marco Fusi, lasciandolo così ‘tra coloro che stan sospesi’, in attesa di un provvedimento di archiviazione o di rideterminazione della sanzione, quasi volesse sfruttare per l'intero il periodo decennale che la Legge pone a disposizione per l'adozione dei suddetti provvedimenti alternativi tra loro, con un notevole patema d'animo”.
Per segnalare questa situazione all'opinione pubblica, oltre che a protestare contro la criminalizzazione degli artisti in una città come Sanremo che si definisce "la città della musica", Marco Fusi ha deciso di incatenarsi di fronte al teatro Ariston, mettendo in atto uno sciopero della fame e della sete che proseguirà ad oltranza fino alla revoca della sanzione da parte del Sindaco di Sanremo. "Ho cercato in tutti i modi un dialogo con le autorità - ha dichiarato Fusi - ma di fronte alla sordità delle istituzioni sono stato costretto a questa forma estrema di protesta non certo nei confronti del Festival, ma contro l'ipocrisia di una cultura istituzionale che da un lato criminalizza l'arte e dall'altro la usa per promuovere una volta volta all'anno Sanremo come città della musica. Temo che il mio caso dimostri quale sia la reale sensibilità dei politici nei confronti della creatività e della bellezza, una volta spenti i riflettori del Festival”.