Da Torino alla Liguria, soffia la bufera sul Festival di Sanremo. G. V., donna torinese e presidente dell'Associazione "Italia delle Donne" ha sporto querela nei confronti della dirigenza Rai, del conduttore del festival di Sanremo Amadeus e del rapper "Junior Cally".
Le accuse rivolte dalla donna sono pesantissime: reato di istigazione alla violenza verso le donne e le forze dell'ordine, odio e oltraggio alla morale in violazione della Costituzione.
La querela è stata presentata questa mattina, alle 11:45, presso gli uffici del Comando Stazione Torno Le Vallette dei carabinieri ed è stata inviata in triplice copia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, al Procuratore della Repubblica Generale della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione e l'altra conservata appunto dai carabinieri.
Contattata telefonicamente dalla redazione, la signora che ha sporto querela spiega: " Non sono femminista, non lo sono mai stata. Uomo e donna si compensano, detto ciò certi limiti non li faccio superare". A spingerla a denunciare tutto ai carabinieri sono state le frasi e i contenuti delle canzoni del rapper Cally: "Dice cose orribili. Inneggia a una donna legata mani e piedi a un sasso. Mi sono decisa perché il servizio pubblico deve avere valori condivisi, paghiamo il canone per quello".
La querela, oltre che al rapper tanto discusso, è estesa ad Amadeus e ai dirigenti Rai: "La Rai non doveva consentire ad Amadeus, direttore artistico del Festival e al suo staff, di ammettere Cally alla manifestazione canora vista da milioni di persone".