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Attualità | 08 gennaio 2020, 07:11

Gara per il trasporto sanitario, Anpas presenta ricorso, Trincheri (Croce Bianca): "A rischio metà delle pubbliche assistenze in Liguria"

L'assessore Viale rassicura: "Troveremo una soluzione, al bando possono partecipare anche le P.A."

Gara per il trasporto sanitario, Anpas presenta ricorso, Trincheri (Croce Bianca): "A rischio metà delle pubbliche assistenze in Liguria"

Se il bando andrà in porto, credo che il 50-60% delle pubbliche assistenze liguri saranno costrette a chiudere, noi stessi dovremo lasciare a casa del personale”. È il grido di dolore di Roberto Trincheri, presidente della Croce Bianca di Imperia, alla notizia della pubblicazione del bando di Regione Liguria che, se attuato, toglierebbe alle pubbliche assistenze la possibilità di effettuare i servizi, cosiddetti interni.

La procedura di gara è stata presentata lo scorso 19 dicembre, in periodo prenatalizio che ha spiazzato le tre associazioni: Anpas (Associazione delle pubbliche assistenze, Croce Rossa e Cipas (Consorzio italiano pubbliche assistenze), che effettuano i servizi di assistenza a disabili e malati. Tutto questo in attesa della legge regionale che dovrebbe regolare il servizio, il cui approdo in aula consigliare è previsto per fine gennaio.

Nei giorni scorsi, a Genova, i rappresentanti di Anpas si sono riuniti per dare mandato ai propri legali di opporsi al bando di Regione Liguria.

Non capiamo il perché sia stato fatto questo bando in vista della legge che dovrebbe regolarizzare i servizi che facciamo, anche a nostra tutela. – continua Trincheri - Noi, ricordiamo, al bando non possiamo partecipare perché non svolgiamo attività commerciale, e inoltre non potremmo farlo da soli perché non sarebbe possibile da soli affrontare un bando cosi importante".

L’antefatto è una sentenza del Consiglio di Stato su un bando di gara per il servizio all’ospedale Sant’Andrea di Spezia. In primo grado, il Tar aveva dato ragione ad Anpas che aveva chiesto il blocco della procedura, ma in appello, nel febbraio 2018, il Consiglio di Stato aveva definito legittima la gara dell’Asl 5, in virtù di una normativa europea che invitava le regioni a regolarizzare il servizio.

Il bando, nel dettaglio, prevede che il servizio vada a gara se si tratta di trasporti non in urgenza.

Parliamo della maggior parte della nostra attività. – spiega ancora Trincheri – Su una media di trentacinque servizi al giorno, solo quattro, cinque rientrano nell’urgenza. Bisogna anche considerare che i nostri volontari e i nostri dipendenti svolgono questa attività con passione, che forse verrebbe meno in caso di servizio svolto da trasportatori, attività che devono fare profitto. Non crediamo inoltre giusto cancellare così pubbliche assistenze che vantano cent’anni di storia, oltre ai riconoscimenti per quello che facciamo quotidianamente”.

Nei prossimi giorni in Regione è previsto un nuovo incontro, dopo quelli che si sono tenuti il 24 dicembre e il 2 gennaio. L’assessore alla sanità Sonia Viale, ricorda che la Regione ha le mani legate dalla sentenza e dalla normativa europea, ma al tempo stesso rassicura sulla possibilità di trovare una soluzione.

Non è vero che le pubbliche assistenze non possono partecipare al bando. – spiega a Imperia News – Sul sito della Regione, alla categoria ‘faq’, è scritto chiaramente che può partecipare anche chi non è titolare di partita iva. Inoltre, la legge, scritta dopo un tavolo a cui hanno preso parte anche le categorie, prevede che i trasporti interni debbano essere messi a gara, ma che ci siano altri tipi di trasporto che possono essere affidati direttamente: le urgenze e i servizi qualificati, ovvero i servizi in cui possono esserci profili di emergenza, e questi profili di emergenza verranno stabiliti da un medico”.

C’è dunque incertezza su quello che sarà il futuro dei servizi di assistenza, ma l’assessore è certa di trovare una soluzione, e sul ricorso presentato da Anpas commenta: “E’ un loro diritto, come già fatto con la sentenza del Consiglio di Stato, accetteremo qualsiasi verdetto arriverà dal giudice”.

Francesco Li Noce

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