Il FAI ha aperto le porte dei luoghi di Montalto in Valle Argentina. Tantissime le persone che hanno scelto di passare la propria giornata in questo angolo di entroterra per visitare un borgo carico di storia. I volontari hanno letteralmente aperto le porte di questo paese, guidando i partecipanti in un vero e proprio viaggio nel passato di Montalto Ligure, oggi comune di Montalto Carpasio (dalla fusione dei due borghi limitrofi ndr).
E' così che la delegazione imperiese del FAI ha raccontato le storie di questo paese ricco di luoghi di cultura ed arte, come: la Pieve di San Giorgio con le iconiche rappresentazioni del santo e la pala del 'Martirio di Santo Stefano' ad opera di Agostino Da Casanova; la chiesa di San Giovanni Battista, dove si può osservare il polittico di San Giorgio di Ludovico Brea, solo per citare una delle molte rappresentazioni di grande importanza racchiuse all'interno; l'Oratorio di San Vincenzo Ferreri e l'immensa opera lignea realizzata da Giovanni Battista Borgogno, detto il Buscaglia, che racchiude al suo interno la mensa d'altare, il tabernacolo, l'alzata, le nicchie con le statue del Santo che dà il nome a questo luogo, di Sant'Antonio da Padova e dell'Assunta.
Un discorso a parte lo merita il Santuario dell'Acquasanta dove i gruppi sono stati accompagnati in una vera e propria escursione naturalistica lungo il percorso che conduce a questo luogo di fede dove si incrociavano le antiche strade dei pellegrini che arrivavano anche dalla vicina val Prino, passando per Dolcedo. La tradizione dice che il Santuario fu fondato in seguito all'apparizione della Madonna ad un vecchio invalido che venne sanato dall'acqua sgorgata dai piedi della Vergine, era il 1453.
Un luogo che porta con sé anche episodi di storia più recente. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il 17 agosto del 1944, uno squadrone composto da fascisti e da nazisti uccise don Stanislao Barthus e il chierico Mario Bellino che si sacrificarono, anteponendo le proprie vite a quelle di 20 orfani imperiesi, ospitati in una struttura vicina e nascosti nel santuario, in quella che emerse essere un'azione di rappresaglia ad ampio raggio che coinvolse anche la vicina Badalucco. I due religiosi erano accusati di aver collaborato con i partigiani. Famosa la frase pronunciata dal prete lituano, “I bambini no, lasciateli stare!”, titolo di un omonimo libro che per mano di Giovanni Perotto, descrive quei drammatici fatti. I due religiosi vennero uccisi davanti ai bambini nascosti nel santuario e quegli orfani quel giorno sopravvissero ma i due corpi vennero lasciati lì, a memoria. Fù uno dei giorni più brutti in questa pagina di storia della vallata.
Montalto è un luogo di storia ma anche artigianato. Infatti, ieri, erano aperte anche le nuove botteghe artigiane assegnate recentemente dal Comune. Sono molti i giovani che hanno trovato in questo borgo uno spazio per poter realizzare le proprie opere che vengono commissionate da tutto il mondo. I visitatori hanno potuto osservare al lavoro i laboratori: Bardic Strings, con Andrea Novella, specializzato in produzione di arpe e ricostruzione di strumenti antichi; Lunamante dove, invece, lavora Emanuele Cannoletta, artigiano creatore di gioielli ed incisioni, recentemente è stato inserito tra i primi 40 orafi al mondo per la China Jewellery Association.
Chi voleva, inoltre, ha potuto chiudere la visita al paese all'insegna del gusto, sia raggiungendo l'azienda agricola Castellarone, a 680 metri d'altitudine, famosa per la coltivazione di erbe aromatiche, oppure gustando i piatti della tradizione di questa terra presso i locali aperti per l'occasione. Quella di ieri è stata una giornata importante per questo borgo arroccato, un omaggio alla sua cultura, alla bellezza ed alla tradizione che lo caratterizzano e che ne fanno di Montalto una delle perle della Valle Argentina.
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