Attualità - 04 ottobre 2019, 07:11

L’emozione e l’orgoglio di un sanremese al lavoro per la ricostruzione del ponte ‘Morandi’: “Abbiamo il dovere morale di dare il massimo per le 43 vittime”

Mario Lembo è manager di una multinazionale tedesca che ha le forniture del calcestruzzo per il cantiere del nuovo ponte

Mario Lembo al cantiere per la ricostruzione del ponte 'Morandi'

Mario Lembo al cantiere per la ricostruzione del ponte 'Morandi'

La posa del primo impalcato è il simbolo della rinascita del ponte ‘Morandi’. Un momento storico per la nostra regione e per l’Italia intera a poco più di un anno dalla tragedia che ha segnato per sempre la storia di Genova e dei genovesi. La rinascita parte proprio dalla ricostruzione e la velocità dei lavori, con il cantiere attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, è il miglior simbolo di rinascita e voglia di riscatto.

E nella ripartenza c’è anche una rappresentanza della nostra terra con l’ingegner Mario Lembo, manager di una multinazionale tedesca che ha le forniture del calcestruzzo per il cantiere del nuovo ‘Morandi’. Lembo, sanremese, manager per tutto il Nord Ovest, è impegnato nella nostra regione anche per il terzo Valico, per l’ospedale unico di Spezia e per la banchina di accosto delle navi da crociera al porto di Savona. 

L’onore e il senso di responsabilità nel seguire questo cantiere sono i più alti che abbia mai vissuto, per ovvi motivi - ci racconta Mario Lembo - si ha il dovere morale di dare il massimo per le 43 vittime, ma è anche un onore far parte delle ‘eccellenze italiane’ che si occupano di questo cantiere, come le ha definite Giuseppe Conte. Portare avanti un progetto in tempi così ristretti con una qualità così alta è motivo di orgoglio”.

I lavori per noi sono partiti a maggio, ma ieri è stato lo step più significativo con la posa del primo impalcato…una grande emozione - prosegue Lembo - è la dimostrazione che un progetto del genere si può realizzare per come era stato ipotizzato, ci vorrà ancora qualche mese di duro lavoro, il cantiere è attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7, ci sono 50 persone dedicate più altre 50”.

Ed è grande la soddisfazione per un ligure che sta contribuendo alla ricostruzione di quello che resterà un simbolo della nostra regione e dell’Italia intera: “Da ligure provo un grande orgoglio, è un’opera che rimarrà per sempre ed è fantastico sapere che racconterò ai miei figli e alla mia famiglia di aver fatto parte del progetto”.

E cosa si proverà quando tutto sarà ultimato? “Un senso di riempimento di un vuoto - risponde emozionato Mario Lembo - e anche Sanremo, a modo suo, avrà contribuito a riempire questo vuoto”.

Pietro Zampedroni