Era il 2009, dieci anni fa, una città diversa, un’Italia diversa, un movimento hip hop che stava evolvendo passando dalla old school a qualcosa di nuovo. Dalla Città di Confine arrivava ‘Ventimiglia’, un ritratto in musica di Naesh e Redix sul beat di Dj Smooth per raccontare una realtà da sempre complessa, che mai avrebbe immaginato di balzare agli onori delle cronache nazionali e internazionali qualche anno più tardi, tra operazioni antimafia e questione migranti.
Dieci anni cambiano la storia di una città e dei ragazzi che la abitano. Così dagli stessi microfoni arriva oggi ‘Ventimiglia pt.2’, nuovo manifesto hip hop della Città di Confine, firmato da chi l’ha vissuta e la vive ogni giorno. Ai microfoni Naesh, Dabliu, Pagaro, Dj Smooth con la produzione firmata RameBiz.
Nel giorno dell’uscita ufficiale abbiamo scambiato qualche parola con Naesh, portavoce della crew che ha firmato ‘Ventimiglia pt.2’.
Partiamo dalle origini: cosa c’era dietro la nascita del primo capitolo, dieci anni fa?
“Dieci anni fa avevamo uno studio, lo “Spot”, a Ventimiglia. Era un periodo molto confuso e stimolante. Passavano da quel garage attrezzato a studio di registrazione moltissimi artisti locali, sia dalla Francia che da tutta la provincia di Imperia. Tutto è partito da lì: l’idea molto hip hop di rappresentare la propria zona con un pezzo. Eravamo praticamente sempre assieme e mi ricordo esattamente come nacque il beat o lo skit. Eravamo a casa mia con Smooth e guardando un film poliziottesco anni ’80 abbiamo sentito nominare Ventimiglia, mettemmo in pausa e ci guardammo increduli. Abbiamo subito deciso di infilare quel dialogo nel pezzo, senza nemmeno parlarci. Inizialmente volevamo anche fare un video, anzi la traccia era stata concepita con quell'intento. Purtroppo poi non c'eravamo riusciti, dieci anni fa c’erano tantissime difficoltà nel fare musica e pubblicizzarla come si deve, molte più di quelle che ci sono adesso. Ora quasi tutti registrano e subito fanno un video musicale, all’epoca andava bene se riuscivi a trovare un posto per registrare”
Che Ventimiglia era quella del 2009?
“La Ventimiglia del 2009 era un po’ fuori da tutto. Per quanto riguarda l’hip hop, ricordo le prime jam che ci hanno connessi agli altri ragazzi che facevano rap in Liguria. Gli altri artisti ci guardavano come dire “Ah ma c'è qualcuno che fa rap a Ventimiglia. Assurdo!” oppure “Pensavo non ci fosse niente dopo Sanremo”. Ricordo che nel 2006 quando tornai da Lugano dopo aver registrato il mio primo disco, mi cominciò a prendere un’ansia tremenda prima di farlo uscire. Tra i miei compagni di scuola dell'epoca, gli amici, pochissimi sapevano cosa fosse il rap ed avevo paura di essere preso per il culo (ride). Sembra assurdo pensare che adesso il rap sia diventato così popolare”
…e che Ventimiglia è quella del 2019?
“La Ventimiglia del 2019 non è cambiata molto da quella di dieci anni fa. Continuo a vedere molti ragazzi partire per altri orizzonti e non veder tornare quelli che sono partiti all’epoca. È triste perché vuol dire che ci sono poche opportunità. Non credo sia solo Ventimiglia, ma la provincia italiana a rappresentare una vera e propria periferia. Io stesso se avessi voluto fare davvero qualcosa a livello musicale, mi sarei dovuto spostare verso una grande città. Tra l’altro mi pare che abbiamo lo stesso sindaco di dieci anni fa o sbaglio? (ride)”
Cosa vedete nella Ventimiglia del futuro?
“Mi immagino un 2029 con praticamente le stesse risposte che ti ho dato prima”
Hai o avete mai pensato di lasciare la città?
“In entrambi i capitoli su Ventimiglia dico che me ne voglio andare, ma sono sempre qua. “Eh già” direbbe qualcuno. Scherzi a parte ci ho pensato mille volte di lasciare la città, ma c'è sempre qualcosa che mi trattiene. Forse sono io che non me ne voglio realmente andare, devo ancora capirlo. Dabliu, uno dei ragazzi che è con me in ‘Ventimiglia pt.2’, pochi giorni dopo aver girato il video del pezzo si è trasferito a Londra”
In ‘Neorealismo’ racconti una città che dà spunti per un movimento che fa delle dinamiche urbane una fonte costante di ispirazione. Pensi che Ventimiglia abbia qualcosa in più da dare sul piano artistico rispetto ad altre città più grandi o strutturate?
“Io non credo che Ventimiglia abbia qualcosa in più o in meno da dare a livello artistico rispetto a città più grandi. Credo che ogni artista faccia rivivere la propria città in quello che fa. È bello quando un ascoltatore riconosce il posto in cui vive in quello che dici. Nei pezzi in cui ho parlato della mia zona, ne ho descritto i pregi ed i difetti senza inventarmi nulla. Solo così rappresenti davvero la tua città. È una cosa autentica che vedevo prima nei testi di Redix e rivedo ora in quelli di Pagaro e Dabliu”
Ventimiglia può vantare un movimento hip hop di tutto rispetto, a cosa pensi sia dovuto?
“Abbiamo sempre cercato di fare le cose bene. Non ne abbiamo fatte tante, ma ci siamo stati un bel po’ sopra. Ogni disco, ogni progetto ha avuto una gestazione importante. Credo che proprio la provincia di Imperia abbia una bella scena rap, che apprezzo molto soprattutto per quanto riguarda l'autenticità di cui ti parlavo prima. Se un rapper vive in campagna ti parlerà di quella, se un altro beve guardando malinconicamente il mare nei suoi pezzi ci ritroverai quello. In più devo dirti anche una cosa, quando ho cominciato in zona il livello era alto: Smooth era un produttore fortissimo e Redix la prima volta che l'ho sentito su un suo cd, pensavo fosse uno già famoso. Perciò ho avuto delle ottime influenze e spero di averne data qualcuna anche io a quelli che sono venuti dopo di me”
Infine…appuntamento al 2029 con il terzo capitolo?
“Nel 2029, se ci sarà ‘Ventimiglia pt.3’ spero che i rapper che faranno il pezzo mi inviteranno per un cameo nel video (ride). Non credo farò ancora rap tra dieci anni, ma con ragazzi come Dabliu e Pagaro Ventimiglia è in buone mani”