“Per quanto mi riguarda io rimango nel Pd, non capisco il costrutto dell’uscita di Renzi dal partito, non capisco a chi possa giovare, ma non penso che questa scelta possa indebolire il governo, di cui lo stesso Renzi è stato uno degli artefici”, lo ha dichiarato al nostro giornale il consigliere regionale Pd Giovanni Barbagallo, che già questa mattina, sempre a Imperia News, a proposito della scelta di Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico, aveva risposto con un proverbio: “Chi lascia la vecchia strada per quella nuova sa quello che perde, non quello che trova”.
Barbagallo, durante la pausa del consiglio regionale, nel pomeriggio si è lasciato andare a una dichiarazione più articolata, parlando anche della possibilità di un accordo con il MoVimento 5 Stelle in vista delle regionali: “C’è un dialogo in diverse regioni che secondo me si può estendere anche in Liguria, bisogna vedere se c’è convergenza sui temi, ma per quanto mi riguarda credo che qui ci siano le condizioni per mettersi attorno a un tavolo e trovare una linea comune”.
Dello stesso avviso è Pietro Mannoni, segretario provinciale del Partito Democratico che questa mattina, sempre a Imperia News aveva chiarito che non avrebbe lasciato il partito dopo lo strappo di Renzi.
“C’è un tema lanciato nelle ultime settimane, ovvero quello di intraprendere un dialogo con il MoVimento 5 Stelle. È una questione che è presente nel dibattito politico anche in altre regioni, come Umbria ed Emilia Romagna, che vanno al voto prima della Liguria. Prima di tutto dovremo comporre la coalizione da presentare e farlo attorno ad un ragionamento programmatico. Solo dopo il candidato presidente arriverà di conseguenza”.
Sul tema della rottura di Matteo Renzi con il Partito Democratico, bisogna segnalare l'addio annunciato da Raffaella Paita nel pomeriggio odierno.
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