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Attualità | 06 settembre 2019, 11:41

L'attrice imperiese Francesca Mareri selezionata per l'Accademia Nazionale di teatro condotta dal regista Corrado Visone

Rappresenterà la Liguria insieme alla collega Marta Marenco della compagnia "Laboriatorio Teatrale Terzo Millennio..." di Cengio (provincia di Savona).

Francesca Mareri

Francesca Mareri

C'è anche Francesca Mareri della compagnia "Ramaiolo in Scena" di Imperia a rappresentare la Liguria all'Accademia Nazionale di teatro condotta dal regista Corrado Visone. Si tratta di un evento formativo dedicato ai giovani iscritti Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori) provenienti da tutta Italia. L'imperiese non sarà l'unica ligure. Infatti con lei sarà presente anche Marta Marenco della compagnia "Laboriatorio Teatrale Terzo Millennio..." di Cengio (provincia di Savona).

Per loro, dunque, appuntamento dal 7 al 14 settembre a Pescara, dove lavoreranno sotto la guida di Visone partendo dal romanzo “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel Garcia Marquez.

"Lavoreremo sul testo – spiega il regista - ma soprattutto sulla formula della corrida, che non c’è nel romanzo, ma che ho scelto per portarne sulla scena uno dei significati principali: il trovarsi di fronte, cioè, ad una folla che si unisce per trovare un colpevole, una vittima designata, e fa uscire il peggio di sé. Con i ragazzi porteremo alla luce le volte in cui ci siamo sentiti vittime o carnefici, in cui sono stati giudicati e in cui hanno giudicato; lavoreremo sui sensi di colpa, sulla capacità di mettersi nei panni delle vittime e faremo ciò che è alla base del teatro: mettersi nei panni dell'altro, perché è allora che capiamo davvero chi abbiamo davanti, cosa che nella società si fatica a fare".

"L’Accademia non sarà una scuola di recitazione - precisa Visone - quanto una scuola di ricerca di emozioni. Mi interessa che i ragazzi si confrontino con strumenti utili, da tenere dentro di sé, per mettersi nei panni dell'altro. Lo faremo in teatro, ma anche fuori, per esempio andando a cercare al mercato il costume con cui dare forma a ciascun personaggio".

Il fatto che i giovani dell’Accademia provengano da regioni ed esperienze teatrali diverse è un valore aggiunto, secondo il regista, che sottolinea: "Lavoreremo senza una rete di protezione, anche con la volontà di sbagliare e di ricostruire insieme i rapporti. Preparare uno spettacolo è l'ultimo degli obiettivi: il bello sarà vederli immergersi nell'attività, nel conoscersi tra loro e con me, veder formarsi questi rapporti che spero resteranno. Conoscersi in una situazione così particolare, nella quale usciranno le storie di ognuno, secondo me lascerà sensazioni grandi in tutti loro. Stiamo facendo in modo che sia così, pronti anche a modificare quanto già pronto – copione compreso – perché è bello se emerge la creazione dell'attore, la capacità di costruire i personaggi e la storia".

Stefano Michero

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