Un viaggio musicale attraverso i continenti. Una esperienza che, nell'arco della stessa sera, consente di avvicinare culture musicali differenti in un crossover di generi e di atmosfere volte a creare un caleidoscopico intreccio di emozioni. Si chiama Solaria l'iniziativa che nasce per volontà dell'associazione Fare Musica, realtà conosciuta sul territorio specie per la felice sfida di Rock in the Casbah, questa volta chiamata ad una stimolante impresa nell'ambito del calendario estivo del Comune di Taggia che ha creduto molto nel progetto.
Quattro gruppi si esibiranno sabato 10 agosto quasi in contemporanea (dalle 21) nella serata del lungomare, luogo ad altissima frequentazione estiva, consentendo di passare dalle ballate irlandesi ora struggenti, ora accesissime, ai ritmi del Senegal e del Gambia, dalla trascinante carica della musica balcanica fino al rockabilly con venature swing e surf di Elvisiana memoria.
"Abbiamo deciso di realizzare una proposta che, nella sostanza, mira al rafforzamento dell’immagine turistica del territorio della Valle Argentina nella sua totalità, dalle montagne al mare - spiegano i responsabili di Fare Musica che aggiungono - In prospettiva l'evento mira a creare un perfetto connubio tra arte, enogastronomia e natura, cercando di coinvolgere un turismo di qualità".
Data la tematica proposta, gli eventi destinati allo sviluppo del progetto sono praticamente infiniti: dalle scuole di balli tradizionali agli atelier di insegnamento di strumenti antichi, dai mercatini realmente etnici alle ensenble di danze di gruppo. Insomma una esperienza zero in vista di uno sviluppo molto più significativo, "La musica, come acqua ed aria è simbolo di universalità, quindi proprio nel nostro territorio di frontiera, è giusto dare voce alle radici culturali di melodie provenienti da tutto il mondo offrendo così un significato ancora più profondo" - dicono ancora da Fare Musica.
Quattro i gruppi, come detto. I Kokkallà vedono coinvolto anche un musicista sanremese di grande talento come il violinista Sergio Caputo che si esibisce insieme a professionisti del Gambia per un lavoro musicale teso a evocare la figura del Griot protagonista della musica e della poesia africana, come il nostro antico cantastorie. Tutta da scoprire la Khora, ovvero l'arpa africana.) Ivan Wildboy, cantante e chitarrista di grande esperienza, interpreta e rielabora la lezione di un genere sempreverde trovando una grande carica spettacolare in trio (batteria e contrabbasso) per entrare negli anni 50 e 60 più colorati e ballabili.E che dire dei The Rumpled? Folk irlandese da Trento sapientemente miscelato con sonorità rock, ska e punk fanno di questa band una straordinaria realtà da molti anni. Il viaggio ideale si conclude nell'Europa dell' Est grazie ai Malahora. Musiche klezmer, balcaniche, gitane si intrecciano a ideali tributi a Goran Bregovic ed ai Gogol Bordello in un unico repertorio "che si prefigge di far percorrere all'ascoltatore un divertente e movimentato cammino attraverso i paesi attraversati dal fiume Danubio".