Oggi i lavoratori degli appalti ferroviari di Ventimiglia incrociano le braccia: sono circa un centinaio le persone occupate in città in questo settore e rappresentano una delle poche alternative al lavoro frontaliero o all'abbandono del nostro territorio per altri luoghi lontani.
La vertenza di sciopero, che non è delle più semplici, è contro la chiusura definitiva del Ferrotel (dormitorio dei dipendenti FS in trasferta) che comporterebbe cinque licenziamenti, il pagamento in ritardo degli stipendi degli addetti alle pulizie delle stazioni e del pagamento delle quattordicesime per i dipendenti della società dedita alla pulizia dei treni. A tutto ciò va aggiunto che da molto tempo questo settore a Ventimiglia vive costantemente con gli ammortizzatori sociali attivati (cassa integrazione e solidarietà).
“Il Partito Democratico di Ventimiglia constata per l'ennesima volta il comportamento da perenne campagna elettorale del governo e dei suoi rappresentanti- dichiarano dal PD ventimigliese - qualche giorno fa un autorevole esponente della maggioranza di Governo a Ventimiglia, l'Onorevole Di Muro, aveva raccontato di possibili soluzioni alla mano: purtroppo nulla è cambiato, se non il fatto che i licenziamenti sono stati confermati insieme a tutte le altre criticità. Il momento degli slogan per queste famiglie è finito, occorre che coloro che sono al Governo nazionale e regionale prendano in mano seriamente questa pratica e chiudano questa vertenza positivamente per i lavoratori e per le loro famiglie. Che dicano chiaramente ai lavoratori e ai sindacati cosa ne sarà del futuro della stazione di Ventimiglia e del suo centinaio di addetti dell'indotto. La campagna elettorale è terminata anche in città, ma queste persone sono ancora senza risposta. Ci chiediamo, infine, per quale motivo il sindaco non abbia ricevuto le sigle sindacali e non si sia fatto ancora parte attiva nella tentare di risolvere questa intricata situazione. La stazione Ferroviaria Internazionale di Ventimiglia merita collegamenti e addetti in misura consistente. Basta parole, passino ai fatti”.