Edgardo Gastini, pittore torinese che si divide fra la sua città e Sanremo, espone dal primo agosto all'Hotel Nazionale della Città dei Fiori (ingresso libero).
La sua pittura è fatta di figurazione e astrazione che si intrecciano in un clima surreale ed espressionista. Gastini ha cominciato a dipingere nel 1962, a 21 anni, avviandosi verso un percorso sempre in evoluzione che, a metà degli anni Settanta, ha privilegiato concettualità e minimalità.
“Ho sempre avuto passione per la pittura - racconta - fin da bambino. Poi ho frequentato scuole d'arte. Mio zio lavorava i marmi e conosceva scultori e artisti. E mio cugino è il pittore Marco Gastini”.
La prima mostra personale di Edgardo, addirittura all'estero, a Stoccolma, risale al 1967. Sono seguite decine di altre mostre in Italia e fuori. Le sue ultime personali hanno avuto per teatro proprio la Riviera. Ha così esposto all'Anglicana e alla Saletta Unicef di Bordighera e alla Torre ennagonale di Santo Stefano al Mare.
Pittori preferiti? “Tantissimi - la risposta - da Picasso a Dalì, Francis Bacon, Mario Schifano. Accade poi che ci si dedichi anima e corpo al proprio lavoro finendo col focalizzare meno gli altri. Ovviamente preferisco surrealisti ed espressionisti, meno i concettuali”.
La mostra è organizzata dall'associazione I Colori della Gioia con, in prima linea, la presidente Gioia Lolli.