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Politica | 30 luglio 2019, 00:25

Ventimiglia: progetto ‘Waterfront’, dura discussione in Consiglio comunale, la minoranza abbandona l’aula al momento del voto

Accesa discussione fra maggioranza ed opposizione in merito alla pratica relativa il 'Waterfront'.

Ventimiglia: progetto ‘Waterfront’, dura discussione in Consiglio comunale, la minoranza abbandona l’aula al momento del voto

“Perché abbiamo portato qui questa pratica? Mi verrebbe sopratutto di chiederlo al consigliere Nazzari. Vogliamo smontare qualcosa? Vogliamo trovare una motivazione che vada oltre l’aspetto tecnico? Se il Sindaco cerca la paternità di quest’opera lo dica, ormai le carte sono tutte in mano alla sua Amministrazione. Non riesco a capire perché questa pratica debba essere ripresa.” Inizia con l’intervento del consigliere De Leo la discussione della pratica relativa al progetto del ‘Waterfront’ che ha fatto tanto discutere nei giorni scorsi. 

“Non so se gli imprenditori che ascoltano la nostra discussione siano lì tranquilli - ha aggiunto - il volume dell’operazione è tale da non permettere a chi mette i fondi di sbagliare o fare errori. Da questo dibattito mi aspetto delle affermazioni più profonde, anche per essere sicuro di quello che voto e decido. Ditemi per favore chi la presenta e chi mette la firma su questa pratica perché se tutte le altre sei ho visto da chi sono state presentate, su questa no.” 

Ed è proprio sulla mancata indicazione di colui che presenta la pratica, ma anche sul fatto che su quest’ultima sia indicata la seguente frase: “Precisazioni in ordine alla deliberazione del Consiglio comunale del 9 aprile 2019” che Domenico De Leo chiede il ritiro della pratica appellandosi all’art.32 che riguarda la questione pregiudiziale e sospensiva che, l’assise ha però respinto.” 

“Il soggetto proponente - ha spiegato l’Assessore Panetta - il 5 luglio 2019 chiedeva all’Amministrazione come mai non era stato dato l’avvio al procedimento. Ci siamo resi conto che questa pratica portata in Consiglio il 9 aprile, era un atto privo di rilevanza. Nel merito della procedura, è chiaro che gli investitori debbano avere una risposta,, ma la pratica deve essere iniziata, ovvero avviata in maniera corretta.”

Lungo e dettagliato è stato a questo punto l’intervento dell’ex Sindaco Enrico Ioculano in risposta all’Assessore Panetta: “Il nostro era un atto di indirizzo politico - ha detto - non c’è bisogno del parere tecnico. Queste pratiche non hanno bisogno di tutto il caos che è stato fatto fino ad oggi. Se mettete il carro davanti ai buoi rischiate di incartarvi. Per anni abbiamo sperato che gli investitori arrivassero qui, poi li mettiamo su piazza. La nostra delibera aveva un refuso, ma aveva anche un contenuto politico e metteva dei paletti che, invece, la vostra non ha. 

Qui si sta dando per chiuso il discorso dell’accordo di programma, come se fosse il tema. Era il modo migliore per poter procedere perché si tratta di una procedura semplificata. La normativa inoltre mi dice che non è necessario l’interesse diversificato, quindi si può aderire all’accordo di programma anche quando c’è l’interesse istituzionale. La decisione dell’architetto Tomiolo di andare verso la variante mi pare un po’ affrettata, perché chiude delle possibilità. 

Noi siamo sicuri che non ci sia l’interesse pubblico da parte della Regione? C’è un abitato da consolidare e questo è di competenza della Regione, solo per esempio. Ogni tanto la politica sbaglia e lascia la pratica ai tecnici, sono convinto che l’architetto Tomiolo non voglia occuparsi dell’accordo di programma, perché è un aggravio per la Regione.

Noi mettevamo dei paletti, ma oggi facciamo bene oggi ad andare in questa direzione oppure no? Il 18 aprile l’architetto Tomiolo, dopo aver fatto il simposio dell’accordo di programma, e dice che ravvede dei dubbi sia su Grimaldi Garden che sul Waterfront. Peccato che il 14 marzo la Regione Liguria proprio per il Grimaldi Garden aveva già adottato l’accordo di programma, è approvato dalla Giunta, c’è la firma dell’architetto Tomiolo. 

Pensiamo bene a quello che stiamo facendo. Io la buona volontà ce la metto, poi mi trovo sui giornali che ho mentito e devo chiedere scusa alla città. Mi dovete spiegare come fate a fare una variante urbanistica se i terreni non sono confinanti e contigui. Ritirate la pratica, ci rivediamo e ne parliamo apertamente, ma non andiamo sui giornali a dire cose che non possono essere. Il rischio è che questo investitore se ne vada. 

Pronta la risposta dell’Assessore Panetta: “Reputo che lei sappia cos’è un atto di mero indirizzo - ha detto - e quello che voi avete adottato non lo era. La volontà di questa Amministrazione non è quella di far scappare l’investitore. Molto probabilmente la delibera assunta alla fine del mandato era forse politica, non era un atto di mero indirizzo, oggi andiamo a porre rimedio ad un errore che è stato commesso.” 

A questo punto è intervenuto il Sindaco Scullino: “Su tutta questa pratica c’è un discorso prettamente politico - ha detto - a mio parere l’imprenditore privato non se ne va se noi modifichiamo una pratica di indirizzo o portiamo una procedura più logica consigliata dai tecnici del comune e della regione. La nostra preoccupazione unanime è quella di arrivare alla definizione della pratica, qualunque sia il percorso. Abbiamo valutato che la scelta della variante urbanistica è la migliore. Insieme dobbiamo trovare la forma affinché questo investitore venga ad investire e continui a farlo. Su consiglio della Regione abbiamo verificato che è stato fatto un grande lavoro di concerto, ma per portare avanti la pratica nel più breve tempo possibile. Noi ci stiamo lavorando e cerchiamo di farlo attraverso un indirizzo più condiviso e crediamo che così la fine del tunnel sia più vicina. L’importante è raggiungere il risultato. La scelta non è in contrapposizione, non abbiamo bloccato nulla dei progetti in corso.” 

Al momento del voto la minoranza è uscita dall’aula, decisione che è stata spiegata dal consigliere Ioculano: “Ve lo chiedo ancora - ha detto - cosa stiamo votando? Che andiamo in variante o, come si dice in commissione, che lo deciderà poi il privato? Io non voglio votare contro il Waterfront, quindi non lo voto proprio, per questo usciamo dall’aula. Non ci sono degli elementi per condividere, se volete la nostra collaborazione sapete dove siamo, ma questa pratica non la votiamo". La pratica è stata votata dalla sola maggioranza.

Simona Della Croce

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