Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria replica all’assessore Marco Scajola in merito ai dati diffusi oggi dall’associazione ambientalista nel Dossier Spiagge 2019 che vede la Liguria fanalino di coda in Italia per quanto riguarda le spiagge libere.
“L'assessore Scajola respinge al mittente le considerazioni contenute nel dossier Spiagge 2019 pubblicato da Legambiente - dichiara Grammatico - lo fa citando l’investimento pubblico relativo all’utilizzo dell’imposta regionale sulle concessioni, per interventi condivisibili, come i ripascimenti e i servizi per disabili. Peccato ometta alcuni punti che abbiamo sollevato e che saranno centrali nel dibattito sulle concessioni. Cita le 156 spiagge libere, a fronte delle 1175 concessioni. Spiagge libere che rappresentano solo il 15% del litorale disponibile, ben lontani dal 40% previsto dalla legge. La lettera contiene nei fatti una ammissione da parte dello stesso assessore: "nei quattro anni di questa amministrazione nessuna spiaggia libera è stata cancellata perché le concessioni sono rimaste le stesse dal nostro insediamento ad oggi". Esatto, infatti la Liguria è fuori legge perché per rispettarla avrebbe dovuto aumentare, se non il numero, almeno l'estensione delle spiagge libere, ci mancherebbe vederne cancellate. Per comodità inoltre tralascia anche gli aspetti collegati alla Bolkenstein: la bocciatura della Corte costituzionale della legge ligure anti-Bolkestein e il richiamo della Corte dei conti alla Regione Liguria durante l’analisi della parifica del bilancio 2018, dove sono state annunciate possibili indagini per danno erariale della Procura rispetto alle concessioni demaniali, perché sembrano essere stati favoriti interessi di parte. Con questo approccio temiamo che a rimetterci sarà proprio la categoria dei balneari, sino ad oggi illusa da una politica che, solo apparentemente, ne cura gli interessi”.