Torna la questione del Cimitero Monumentale della Foce a Sanremo. Accade con un intervento dell’Ingegner Nicoletti che, nell’86 è stato incaricato dal Comune di un’indagine approfondita sullo stato del camposanto un progetto di recupero, per il quale ha prodotto molti documenti interessanti.
L’Ing. Nicoletti, sostanzialmente propone la riconcessione delle tombe abbandonate a nuovi interessati ed anche la Famija Sanremasca aveva a suo tempo messo in atto un sondaggio in questo senso. “Nell’86 – sostiene Nicoletti – il Sindaco mi affidò l’incarico di verificare lo stato cimiteriale e proporre una soluzione. Allo scopo mi fece consegnare documenti già predisposti dall’Amministrazione quali l’elenco delle tombe risultanti abbandonate, circa 400. Nei primi mesi dell’88 consegnai il lavoro costituito da oltre 20 tavole con l’individuazione delle singole tombe, fascicoli sui campi individuati con nominativo, tipo e stato del monumento e foto, tra cui tombe vuote per retrocessione al Comune (circa 40) e quant’altro, a conclusione del mandato ricevuto”.
Il lavoro venne commissionato per non lasciare che un Camposanto, in cui erano presenti 800 sepolture di stranieri deceduti nella città, diventasse nel tempo un sito vuoto per estinzioni di famiglie, visti i monumenti esistenti, ne proposi il riuso. Riconcedendo i monumenti abbandonati e vuoti l’Amministrazione avrebbe incassato moneta da destinare al riordino delle parti cimiteriali ammalorate ed il sito sarebbe tornato vivo. Con l’assessore del tempo, Leuzzi, nel novembre ‘92 venne predisposta una riunione in sede comunale nella Sala Fiorentina. I partecipanti, per lo più sanremaschi, furono di circa 500 famiglie ed in seguito al Comune pervennero oltre 100 domande di famiglie richiedenti monumenti al Camposanto. Nel 1993 il Comune era commissariato ed il Commissario Prefettizio, visto lo stato del Camposanto Foce, fece propria la proposta del riuso inserendo nel Regolamento Mortuario l’art. 95, che determinava il riuso del Camposanto con le sue modalità esecutive.
Nel ‘96 il Sindaco Bottini dette inizio al riuso della Foce, incaricando un suo funzionario a predisporre la riconcessione dei monumenti vuoti. A Bottini la Famija Sanremasca consegnò un progetto per il restauro delle ‘Antiche Arche Sud’ che Bottini immediatamente inviò alla Soprintendenza ricevendo pressoché immediata risposta affermativa con plauso nel luglio 1996. “La pratica – prosegue l’Ing. Nicoletti - poi si bloccò ed il funzionario incaricato dal Bottini, per quanto noto, riconcedette un solo Monumento retrocesso, che fu peraltro ben riordinato, dimenticando la riconcessione dei Monumenti trovati vuoti nell’indagine ‘86/’87, presentando successivamente, nel dicembre 2004, una determina relativa a tre Monumenti a loculi (senza un quarto) ed arcate escludendo tombe a pozzo. Nel 2008 fu rifatto dal Comune nuovo progetto che interessò le Arcate del confine Sud, senza pensare al progetto autorizzato nel ‘96 dalla Soprintendente Arch. Pittarello”.
Oggi il camposanto è vincolato dove Tombe abbandonate o retrocesse non sono interessate da lavori: “Queste unità – termina Nicoletti - o si lasciano autodistruggere (saremmo degli imbecilli) o si riaffidano a richiedenti come da art. 95 del R.M.. Non esiste alternativa e prima si fa, prima si incassa. Una semplice operazione, che riordina il Monumento concesso facendolo rivivere e incassando moneta, che può in parte dirottarsi al riordino delle Tombe straniere”.