“Lo scopo principale dell'iniziativa è quello della conservazione e promozione della nostra agricoltura e tradizione contadina - spiega Marco Damele - è quello di trasmettere e far conoscere in maniera diretta e capillare la biodiversità presente nel nostro territorio attraverso questo raro ortaggio presente nei terreni liguri da secoli, far comprendere a l'importanza dell'agricoltura per la nostra provincia e il valore assoluto che la tutela e la conservazione delle specie vegetali antiche rappresentano per l'uomo. Far capire che il desiderio sempre più crescente di cibi genuini costa fatica, sudore e ore di lavoro. Ma c'è soddisfazione a condividere l'amore per la terra e mangiar ciò che si coltiva con le proprie mani conoscendo la tradizione e la cultura storica che rappresenta in questo caso la cipolla egiziana”.
La cipolla egiziana ligure (Allium cepa viviparum) è una pianta rustica e perenne presente in Liguria a testimoniare l'importanza agronomica e storica che la loro coltivazione aveva nel passato. Sono piante ultraresistenti, è possibile coltivarle praticamente dappertutto resistendo anche ad inverni molto rigidi, con temperature anche di molti gradi sotto lo zero . “La madre di tutte le cipolle” così definita da Libereso Guglielmi, distribuita in migliaia di esemplari dal 2013 in tutta Europa è apprezzata per il suo valore nutritivo e la facilità di propagazione e adattamento ai nostri terreni, dal mare alla montagna.
Questi bulbi non hanno bisogno di particolari concimazioni o trattamenti chimici, è possibile quindi coltivarle anche in vaso , nelle fioriere in terrazzo o sul balcone. Oggi si conoscono oltre 250 mila specie vegetali, sono presenti ovunque, le vediamo ogni giorno quando usciamo di casa , lungo le strade, nei boschi , nelle campagne, nei giardini, con forme e colori sempre diversi a seconda della posizione dove crescono.
Biodiversità che a pensarci bene, altro non è che l'abbreviazione di “diversità biologica” e indica l'enorme varietà delle forme viventi, l'enorme numero di specie animali e vegetali, l'una diversa dall'altra, che popolano il pianeta da quasi 4 miliardi di anni fa, in una continua successione di specie che nascono, fioriscono, raggiungono il loro massimo sviluppo e poi muoiono. Da quando è comparso l'uomo, però la biodiversità è diminuita in modo impressionante: un processo inarrestabile? direi di no, ma bisogna lavorare tutti insieme e ripartire dal coltivare un bulbo può essere un buon inizio.
Ad ogni “cusode di biodiversità” interessato a questo originale e didattico progetto di condivisione e tutela botanica verrà dato un bulbo che riporterà il nome del nuovo “proprietario” come stimolo di interesse agronomico e di impegno a coltivare e promuovere una pianta.
Gli interessati sono invitati all'infopoint della Cipolla Egiziana a Camporosso, in via Braie, per poter ritirare gratuitamente il bulbo.
Info su https://www.facebook.com/cipollaegiziana/