76 milioni di api salvate, oltre 2.100 nidi di Vespa velutina individuati e rimossi in Liguria, 2mila e 600 miliardi di interventi di impollinazione tutelati, mille quintali di miele garantiti, tempi di intervento ridotti, una mappatura del territorio, una strategia nazionale di controllo, più di 2 milioni e 370mila euro investi e un radar per il tracciamento del volo dei calabroni. Questi sono i principali risultati del Progetto Europeo LIFE Stopvespa di cui è partner Regione Liguria insieme a Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Associazione Regionale Produttori Apistici del Piemonte AsProMiele e Abbazia dei Padri Benedettini Santa Maria di Finalpia – Apiario benedettino.
Il progetto, durato 4 anni, è stato realizzato per combattere la presenza della Vespa velutina che attacca e uccide le api per nutrirsene. Oggi le api sono in fortissima diminuzione. La Vespa velutina, di origine cinese, è in una delle principali cause della diminuzione delle api e si trova in una fase espansiva in Europa. Con 1milione e 364.254 euro di finanziamento europeo, 909.484 euro messi a disposizione dai beneficiari e il sostegno di Regione Liguria, è stato possibile contrastare la Vespa velutina in tutta la Liguria, dove era stata individuata dall'Università di Torino nel 2012, e monitorarne la presenza in Piemonte.
“Contrastare la Vespa velutina è fondamentale – spiega l’Assessore all’Agricoltura e Biodiversità, Stefano Mai – oggi la troviamo in Portogallo, Spagna, Belgio, Germania, Francia e in Italia sta arrivando attraverso la Liguria. Il nostro territorio rappresenta una sorta di frontiera, quindi è molto importante che si riesca a contenere per evitare che si espanda nel resto del paese. Per questo abbiamo messo in campo tutte le forze possibili. Sono molto contento dei risultati ottenuti. Abbiamo distrutto 2mila e 100 nidi e salvato 76 milioni di api. Sono orgoglioso di questi risultati per cui devo ringraziare tutti coloro che si sono attivati, partendo dai ricercatori dell’Università di Torino e del Politecnico, per arrivare alle squadre che si sono attivate sul territorio, in particolar modo le associazioni apistiche e la Protezione Civile. Voglio precisare che il contrasto alla Velutina deve essere costante, non possiamo permetterci di sottovalutarla perché basterebbe un breve periodo di latenza, per assistere alla sua rapida espansione. Il fatto che dai 421 nidi scoperti nel 2017, siamo passati ai 947 del 2018, e oggi, nei primi sette mesi del 2019, ne abbiamo scoperti solamente 65, ci fa pensare che l’azione repressiva degli anni scorsi abbia avuto buon frutto e diminuito considerevolmente la presenza della Velutina in Liguria”.
“Tutelare le api è fondamentale per la biodiversità. Come impollinatori sono essenziali al nostro ecosistema – prosegue l’Assessore Mai – secondo le nostre stime abbiamo salvato oltre 2mila 600 miliardi di interventi di impollinazione, garantendo che non andasse persa la produzione di mille quintali di miele. Per capire come sia devastante l’impatto della Velutina, un solo nido conta la media di 6mila insetti ed ognuno di questi, per arrivare all’età adulta, ha bisogno di nutrirsi di 10 api”.
Difatti, come precisano i tecnici, la distanza di espansione della Vespa velutina in Liguria è stata inferiore a 20 km all'anno, portata nel 2019 a soli 3, contro i 100 della Francia. “Il lavoro di questi quattro anni ci ha permesso di sviluppare una strategia di controllo in Italia, basata su 1700 postazioni di monitoraggio in Liguria e Piemonte che consentono la rapida individuazione e neutralizzazione dei nidi di Vespa velutina – spiega Marco Porporato, Professore aggregato di Apicoltura dell’Università degli Studi di Torino - sono state formate 80 persone in collaborazione con il CeRSAA di Albenga e attivate squadre di pronto intervento che, insieme ai nuclei locali di Protezione Civile, hanno eliminato le colonie di Velutina in Liguria, molte delle quali neutralizzate prima del periodo riproduttivo della specie. L'esperienza maturata pone le basi per lo sviluppo del sistema di contenimento e resta a disposizione per il futuro considerato che la Vespa velutina è inserita nella “black list” delle specie invasive dell’Unione”.
Importante anche l’apporto tecnologico utilizzato. “Sono stati messi a punto due prototipi di radar armonico entomologico in grado di tracciare il volo dei calabroni ed individuare la posizione dei nidi – spiega Riccardo Maggiora, Professore di Sistemi radar del Politecnico di Torino - grazie al radar sono stati individuati i nidi nei focolai di espansione di La Spezia e Finale Ligure. Siamo stati in grado di accelerare molto i tempi di intervento, talvolta siamo riusciti a intervenire entro le prime 12 ore e rintracciare un nido di vespe in un bosco in così poco tempo, è un risultato importante. Ciò inoltre ci ha permesso di creare una mappatura dei nidi nel territorio. Si tratta di una tecnologia che sarà molto utile in futuro anche alla conclusione di questo progetto, visto che i prototipi di radar armonico restano a disposizione sul territorio”.