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Politica | 15 luglio 2019, 15:41

Crisi idrica nel dianese, i sindaci fanno fronte comune. "Una soluzione domani mattina, o pronti ad azioni diverse" (foto e video)

Il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori ha scritto a Toti: "Venga al più presto con tecnici e assessori", mentre si invoca la somma urgenza

Crisi idrica nel dianese, i sindaci fanno fronte comune. "Una soluzione domani mattina, o pronti ad azioni diverse" (foto e video)

Una soluzione va trovata subito, domani mattina, altrimenti è giusto commissariare”, questo in sintesi il contenuto della conferenza stampa di questo pomeriggio a Diano Marina, dove il Sindaco Giacomo Chiappori ha riunito i colleghi del golfo dianese, compreso l’Assessore Marco Giordano, di Andora, comune in parte interessato dall’emergenza idrica, che potrebbe mettere a disposizione, per un 'tapullo', le proprie risorse attraverso la creazione di un troncone che colleghi il comune amministrato da Mauro Demichelis con il dianese, da realizzare entro i primi giorni di agosto.

Ma non basta, e per questo i sindaci chiedono un intervento urgente alla Regione, - ieri Chiappori ha scritto a Toti sollecitando un suo arrivo a Diano a giorni, insieme ad assessori e tecnici – e al Prefetto, a cui, soprattutto il Sindaco di San Bartolomeo al Mare Valerio Urso, chiede di attivarsi per una somma urgenza.

L'intera conferenza stampa di oggi:

Una soluzione, insomma, i sindaci la richiedono subito, vogliono fondi e autorizzazioni da Rfi a utilizzare l’area dell’ex sedime ferroviario, per partire con i lavori già nei prossimi giorni. Il loro grido di dolore però, avvertono, non dovrà rimanere lettera morta, altrimenti “Faremo delle azioni diverse”, quali non lo hanno anticipato, facendo però intendere che potrebbero essere eclatanti. Non sono mancate frecciate, nel corso della conferenza stampa, anche ai comuni che non sono ancora entrati in Rivieracqua, con particolare riferimento a Imperia, Sanremo e Ventimiglia, che con il loro ingresso porterebbero quote societarie in grado di sostenere economicamente la società e permetterle di effettuare gli interventi di sostituzione delle reti idriche, ormai obsolete.

Ho preso il Calmin stamattina, - ha scherzato Chiappori a fine conferenza stampa - per non venire qui a fare le mie solite prove di forza, che però non hanno mai portato da nessuna parte, però l’urlo è preciso. Abbiamo scritto alla Regione. L’urlo è preciso perché il presidente che ho sentito, e che mi ha detto che verrà a breve, che in questo momento significa domani, dopodomani. Dobbiamo prendere delle decisioni, venga. Il Prefetto mi ha detto che sarà presente, come il presidente della Provincia. Io spero che mi portino anche Rfi per avere subito l’autorizzazione a passare sul sedime. Se tutto questo si avvera, credo che si debba avverare, non può essere diversamente, altrimenti questo tono pacato che uso oggi cambierebbe in una maniera spaventosa, perché sono stufo di fare da parafulmine a incombenze di altri. Io non sono responsabile di questa situazione, ma me la prendo per il momento. A questo punto dico a tutti ‘Venite’, perché passato questo momento, se non diamo vita a queste nuove tubazioni che ci portano fuori da questo passato che è vergognoso, per una provincia di questa portata, dal punto di vista turistico, noi credo che faremo azioni diverse, me le inventerò, ci penserò. In politica, ho sempre detto che per costruire il nuovo bisogna rompere. Bene, troverò il modo di rompere tutto quello che ormai è già rotto, ma per far sì che si possa costruire”.

Il Comune può metterci un milione di euro?

Noi dobbiamo riparare le continue rotture da Imperia borgo Prino a Villebone. Per dire di fare un buon lavoro bisogna andare a fare la presa sotto al Mc Donald’s, dove c’è un tubo affiancato al vecchio sedime ferroviario. Verosimilmente ci vorrebbero 3,5 milioni con un tubo veloce da portare a Diano, il che mette in condizione di non avere più rotture, e quindi come dicevo, l’acqua c’è, non diamo l’idea che non ci sia. Qua non c’è qualche volta perché si rompono i tubi, ma se non si rompe più quel tubo noi avremmo risolto il 90% dei nostri problemi, tenendo presente che non ci dobbiamo più fermare, perlomeno io, per i prossimi due anni, a trovare un’altra fonte di captazione, perché non è logico pensare che noi siamo serviti dal Roja bis, punto e basta. Se salta quel tubo lì siamo di nuovo senza acqua. È un momento di programmazione che lo Stato ha necessità di avere ben chiaro, quindi io il Ministero lo interpellerei per dire che queste opere non si pagano con la bollettazione, ma che vanno fatte per essere pagate in maniera congrua con la bollettazione, ma per poterle mantenere, e chi poi sarà soggetto a doverle mantenere, dovrà accantonare da quelle bollette le cifre adeguate per poter far sì di cambiare i tubi e non solo di ripararli nel tempo”.

Queste rotture – ha detto Urso – ci creano sistematicamente delle difficoltà, anche personali, perché veniamo insultati sistematicamente, in quella che dovrebbe essere la normale attività: una società che avevamo costituito, siamo convinti della bontà di questo progetto, della società Rivieracqua e quant’altro. Oggi tutti gli attori devono intervenire e scendere in campo, la Regione Liguria e lo stesso Prefetto, che qualora non si risolvessero delle situazioni sotto l’aspetto tecnico debba intervenire in somma urgenza, perché parliamo di urgenza diventata emergenza. Oggi stiamo gridando, secondo me educatamente, ma la misura è veramente colma, abbiamo bisogno di questo intervento e come dice il mio collega Chiappori, domani abbiamo bisogno che questi interlocutori vengano sul territorio per capire cosa sta succedendo. Per noi questo è un grave momento di crisi, stiamo perdendo tanta forza occupazionale, perché gli albergatori marcando dei segni negativi che raggiungono il 30-40% non possono pensare di attivarsi ad assunzioni stagionali, come fanno sistematicamente, quindi stiamo pagando delle ripercussioni, nel volano economico più importante della provincia di Imperia, che sicuramente dà un beneficio a tutta la Liguria”.

Sono molto arrabbiato, – ha detto il Sindaco di Villa Faraldi Corrado Elena a me non interessa Rivieracqua, io sono stato diffidato come Comune di Villa Faraldi a entrarvi, ci credevo perché l’acqua pubblica è un bene comune, ora basta, ora bisogna che chi ha il potere, la Regione con la guida del Prefetto, ci dia una mano per uscire da questo problema. Questa non è più un’opera prioritaria, è un’emergenza da fare subito, domani mattina, perché noi abbiamo un grosso problema igienico sanitario per i cittadini. Il mio è un piccolo paese di 500 abitanti, abbiamo tanti anziani e bambini e anche turisti che mi chiedono perché non abbiamo l’acqua. Poi abbiamo un problema turistico. Questo golfo traina l’intera regione Liguria , com’è che viene abbandonato e nessuno se ne preoccupa più? Risolvete questo problema, con la regia del Prefetto, che chiami in rapporto Toti e il presidente della Provincia, che abbiamo appena votato, e tutti quanti assieme ci dicano come muoverci. Noi siamo sempre stati disponibili, sono anni che combattiamo nelle varie assemblee di Rivieracqua, del golfo dianese e anche con il Comune di Andora. Ora però non abbiamo più gli strumenti, vogliamo delle risposte, sennò saremo costretti a fare delle azioni molto forti, quindi aiutateci perché siamo arrivati a un punto di rottura, e non faccio una battuta”.

Il testo della lettera scritta da Chiappori all'indirizzo del governatore Toti:

"La problematica idrica negli ultimi anni con frequenti e ora sempre più continue rotture in più punti dell'acquedotto nella tratta tra Imperia Borgo Peri e Via Villebone, Diano Marina, si è aggravata come già preannunciato telefonicamente, al punto da costituire un grave danno alla salute pubblica (nel periodo estivo Diano Marina arriva ad ospitare sino a 60.000 persone contemporaneamente).

Al problema idrico si aggiunge il grave danno economico consistente anche nella caduta di immagine della città, danno che ci riserveremo di quantificare e di addebitare ai responsabili.

La situazione di compromissione del bene e della salute pubblica per la prolungata assenza di approvvigionamento idrico in piena estate ha già cominciato ad avere ripercussioni sull'ordine pubblico, sebbene per ora contenute agli insulti verbali al Sindaco, e pesanti allusioni ad inesistenti responsabilità del sottoscritto.

A questo punto mi sono stufato di fare da parafulmine alle manchevolezze degli Enti sovraordinati, poiché dal 2013 la competenza del servizio Idrico Integrato è stata tolta ai Comuni passando al Gestore Pubblico RIVIERACQUA S.c.p.a., sotto la supervisione della Provincia e della Regione (L.R. n. 1/2014).

È giunta l'ora in questo momento critico, onde evitare da parte mia l'adozione di atti amministrativi che potrebbero crearmi problemi, di riunire un tavolo urgentissimo con i soggetti in indirizzo più R.F.I. per decidere in maniera definitiva l'inizio e il termine dei lavori, e acquisire i fondi e le autorizzazioni, essendo già in possesso di un progetto definitivo per bypassare il punto incriminato.

Spero che tutti gli interessati si rendano conto da queste poche righe inviate della gravità della situazione, pertanto è del tutto evidente che il tavolo deve essere aperto domani e possibilmente nel Comune di Diano Marina
”.

Con i migliori saluti.

IL SINDACO

Giacomo CHIAPPORI

Francesco Li Noce

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