Economia - 13 luglio 2019, 07:05

“Sei” al Superenalotto: il vincitore dei 209 milioni non si è ancora fatto vivo. Dove finisce il premio?

A Lodi, il 13 agosto scorso, un giocatore è stato baciato dalla fortuna con una schedina milionaria.

A Lodi, il 13 agosto scorso, un giocatore è stato baciato dalla fortuna con una schedina milionaria. Ma c'è ancora mistero sull'identità di questo neomilionario che con soli 2 euro ha sbancato il Superenalotto con un montepremi di ben 209 milioni di euro. La cosa buffa è che non solo non ha ancora incassato la sua vincita, ma non ha neppure avviato le pratiche per la riscossione. Le titolari del bar tabacchi Marino, Marisa Caserini e Sara Poggi, madre e figlia, dove è stata giocata la schedina, assicurano di non aver idea di chi possa essere il vincitore del jackpot. L’anonimo giocatore, avrà comunque tempo fino al 14 novembre per reclamare e incassare il montepremi che altrimenti andrà irrimediabilmente a finire nelle casse dell’Erario.

Non si tratta di un caso isolato

Dal 2010 a oggi, nel solo ambito di Lotto e Lotterie, non sono stati ritirati premi per oltre 350 milioni. Ma come si può spiegare questo fenomeno così assurdo? E' semplice, molte persone giocano e si dimenticano di verificare il risultato, a volte perdono il taglianto o addirittura non ricordano più dove hanno messo la schedina o il biglietto della lotteria.

Cosa dovrebbe fare l'anonimo giocatore per riscuotere il premio di 209 milioni?

 

Una vincita così grossa non può essere riscossa dove è stata giocata la schedina, ma solo ed esclusivamente all’Ufficio Premi Sisal di Roma o a quello di Milano. Di solito viene incaricato un notaio o una banca per riscuotere il premio, ma a volte può andare il vincitore stesso, a patto che porti con sé il tagliando vincente originale. La Sisal ha poi 31 giorni di tempo per provvedere al bonifico, tenendo conto che non verranno liquidati in toto i 209 milioni di euro, in quanto saranno tassati del 12% e al vincitore ne resteranno solo 184, comunque sempre una bella cifra.