Si sente ormai parlare molto spesso del CBD, ma per cosa sta esattamente questo acronimo e a cos’è il CBD nel pratico? CBD sta per Cannabidiolo, molecola emergente nel mondo dei rimedi naturali con caratteristiche antinfiammatorie e palliative.
Proprio per questa sua grande diffusione, sono ormai moltissimi gli shop fisici che si possono trovare in molte città in cui è possibile scegliere svariati prodotti contenenti CBD; è possibile anche acquistarlo online, senza prescrizione medica e legalmente su siti affidabili, ad esempio si può dire che a riguardo uno dei migliori shop online è JustBob.
Ma perché questo CBD sta riscuotendo tutto questo successo? Ciò è dovuto al fatto che numerosi studi scientifici hanno dimostrato la sua efficacia soprattutto nella terapia del dolore in patologie croniche, ma anche all’efficacia anti-infiammatoria e in alcuni casi curativa in altre patologie tristemente comuni (depressione, dolri muscolari, intestino irritabile ecc).
Prima di entrare nel dettaglio dei benefici che questo CBD offre, vediamo più nello specifico cos’è.
Che cos’è il CBD
Il Cannabidiolo è contenuto nella pianta Cannabis Sativa insieme ad altri 80 cannabinoidi naturali. Altro componente che ritroviamo in questa pianta è il THC, il quale è responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis. Il CBD si differenzia dal THC perché non dà questi effetti psicoattivi, ma ha proprietà anti-infiammatorie, anticonvulsive, antiossidanti, antipsicotiche ecc. Ciò è stato ampiamente dimostrato in sperimentazioni scientifiche per andare ad osteggiare la “cattiva reputazione” di cui soffre tuttora la cannabis.
Il termine “cannabis” ha ormai infatti assunto negli anni una accezione completamente negativa nel mondo occidentale moderno, in quanto fin dagli anni 30 del secolo scorso la cannabis è stata praticamente demonizzata per motivi socio-politici.
Prima di ciò però l’uso della marijuana per uso terapeutico vantava radici antichissime, e solo negli ultimi anni la comunità scientifica ha cominciato a effettuare degli studi e delle sperimentazioni sui principi attivi che la compongono, spinta anche dalla forte pressione esercitata dall’opinione pubblica e in particolar modo dai giovani.
Vediamo insieme quali sono quindi i reali benefici del CBD che spiegano come mai sempre più persone, di qualsiasi età, sono spinte anche dai propri medici a utilizzare questo prodotto.
Benefici medici del CBD
Ecco alcuni dei benefici di questo cannabinoide e gli studi che li sostengono.
CBD nel trattamento del dolore: il Journal of Experimental Medicine ha pubblicato nel 2012 uno studio in cui si afferma che il cannabidiolo è in grado di sopprimere completamente il dolore, sia neuropatico che infiammatorio in una popolazione di roditori senza l’utilizzo di nessun altro analgesico aggiuntivo. Un’altra analisi condotta in Canada nel 2007 conferma che la formulazione in spray di CBD e THC è efficace nel trattamento del dolore neuropatico nella sclerosi multipla
CBD nel trattamento dell’infiammazione: il CBD si è dimostrato efficace nel trattamento di patologie infiammatorie e autoimmunitarie grazie alla sua potente azione antinfiammatoria.
CBD nel trattamento delle schizofrenia: anche se non si conoscono ancora bene i meccanismi di questa sua azione, si è notato che il CBD ha forti effetti antipsicotici simili a quelli dei farmaci antipsicotici atipici.
CBD nel trattamento dell’ansia: uno studio del 2011 ha sperimentato l’effetto del pubblic speaking su pazienti sani e pazienti trattati per i disturbi di ansia sociale. Somministrando CBD un’ora e mezza prima della prova i ricercatori hanno registrato una significativa riduzione del livello di ansia, della disfunzione cognitiva da essa derivante e degli errori nella presentazione. Si è visto anche che il CBD aiuta a combattere il disturbo da stress post traumatico.
CBD nel trattamento dell’epilessia: le forme di epilessia resistenti al trattamento farmacologico possono trarre giovamento dall’utilizzo del CBD. È stato infatti effettuato uno studio survey report in cui l’84% dei genitori di bambini con epilessia resistente al trattamento ha registrato una significativa riduzione delle crisi epilettiche dopo assunzione di CBD, oltre ad un miglioramento dell’umore e dell’attenzione dei bambini.
CBD contro le malattie neurodegenerative: vari studi hanno dimostrato che il CBD riesce ad impedire gli effetti dannosi del glutammato e dei ROS (specie reattive dell’ossigeno che originano dal metabolismo cellulare fisiologicamente) nel cervello, rallentando la morte delle cellule cerebrali.Questo è importante in malattie neurodegenerative come ad esempio il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson ed anche in pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (ALS).
CBD contro la nausea: questo uso della cannabis è in realtà noto da secoli, infatti gli studi scientifici hanno dimostrato che molte sostanze in essa contenute hanno effetto antiemetico, non solo il CBD ma anche il THC. Questo però se assunto a basse dosi, altrimenti si avrà l'effetto opposto.
CBD contro il diabete: nel 2006 uno studio ha evidenziato che l’incidenza del diabete in topi non obesi trattati con il CBD è del 30%, contro un ben più alto 86% osservato nei topi non trattati. Si è registrato inoltre un significativo decremento delle citochine proinfiammatorie nel sangue. Tali teorie sono state confermate anche da uno studio del 2013 pubblicato dall’American Journal of Medicine.
Questi sono solo alcuni dei benefici del CBD che sono stati scientificamente dimostrati. Nonostante ciò, la raccomandazione importante da fare è quella di acquistare sempre prodotti contenenti CBD in shop affidabili e legali, e di tenersi sempre informati riguardo le scoperte e gli studi scientifici, consultando siti autorevoli come ad esempio quello ufficiale dell’OMS.