Il Festival di Sanremo 2020, quello che è tra l’altro del 70° anniversario della manifestazione canora più importante d’Italia, è in ‘alto mare’, come cantava tanti anni fa Loredana Bertè. Anche se, al momento il problema più grosso è quello relativo a ‘Sanremo Giovani’, per la quale manifestazione la Rai ha confermato il dietro front ed il ritorno all’unica serata come un tempo, nella città dei fiori si cerca di capire cosa vuole fare viale Mazzini per febbraio.
Di questi tempi, negli anni scorsi quasi tutto era già approntato, soprattutto sul nome del direttore artistico. Saltato Baglioni, il cambio ai vertici della Rai ha lasciato l’organizzazione sull’asse Roma-Sanremo in un momento di empasse che, almeno a palazzo Bellevue preoccupa non poco.
Andiamo con ordine e partiamo da ‘Area Sanremo’, la manifestazione che funge da accademia per la musica del futuro e che porta centinaia di giovani aspiranti del palco all’Ariston nella città dei fiori. Quest’anno non ci sarà il ‘tour’ in giro per l’Italia, anche perché l’organizzazione, affidata nuovamente all’Orchestra Sinfonica con la direzione artistica di Massimo Cotto, punterà più sulla qualità che sulla quantità, pur cercando di mantenere i numeri delle presenze sui livelli dell’anno scorso.
Un’edizione diversa, quindi, per ‘Area Sanremo’ ed una formula che viene valutata proprio in queste settimane e verrà discussa con il direttore artistico e con il nuovo Cda, che deve ancora essere designato. Senza il tour ci saranno meno ragazzi che arriveranno a Sanremo per l’accademia ma, secondo il pensiero di palazzo Bellevue, rimarranno di più in città, garantendo le stesse presenze degli anni scorsi negli alberghi. Ancora da capire se ci sarà anche quest’anno lo sponsor e, quindi, se l’iscrizione sarà nuovamente gratuita.
Passiamo a ‘Sanremo Giovani’. La notizia ufficializzata dalla Rai, secondo la quale il ‘Festival di dicembre’ come era stato ribattezzato lo scorso anno torna all’antico, non è stata presa bene dall’Amministrazione comunale matuziana. Lo scorso anno, quando venne organizzata una sorta di nuova ‘edizione zero’ che faceva prospettare un’ottima crescita dell’appuntamento, sia in chiave artistica che turistica, in molti si erano dichiarati entusiasti della novità e pronti ad investire in futuro sulla stessa. Oggi, il ritorno al passato, non sembra essere andato giù al Sindaco matuziano e sicuramente anche agli operatori turistici.
E terminiamo con il Festival. Gli screzi emersi con la conferenza stampa di presentazione dal Casinò tra Baglioni e Salvini, avevano già fatto capire che non c’era aria di rinnovo del contratto con il cantautore per la direzione artistica che, secondo i classici ‘rumors’, potrebbe passare nelle mani di Lucio Presta. Alla guida sul palco ci sarà, quasi sicuramente, Amadeus che dopo tanta gavetta radiofonica, Radio Deejay e le molte trasmissioni in Rai, potrebbe finalmente saggiare il palco dell’Ariston.
Ma tutto è, come detto, ancora in ‘alto mare’ e la conferma arriva dalle dichiarazioni dell’appena riconfermato Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, informato della decisione di viale Mazzini, di ridurre nuovamente la manifestazione di dicembre: “Dopo 5 edizioni in crescita – ha detto - la Rai sta facendo delle scelte molto prudenti ma non in sintonia con lo spirito della nostra città. E questo è da considerare un forte retromarcia della Rai. Attendo l’ufficialità ma non sono molto contento, anche perché Sanremo ha dato tanto alla Rai e in questa fase da Roma non sta tornando quanto l’ente di Sato ha ricevuto”.