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Attualità | 09 maggio 2019, 09:56

Anche quest'anno alcuni studenti del Liceo Cassini di Sanremo in visita al Cern

Una visita che ha meravigliato i giovani studenti, non solo per le scoperte fisiche ottenute al CERN, ma anche per l’ambiente accogliente e multiculturale in cui scienziati riescono a collaborale pacificamente sin dal 1954 alla scoperta delle particelle del nostro universo.

Anche quest'anno alcuni studenti del Liceo Cassini di Sanremo in visita al Cern

Che cosa vuol dire al giorno d’oggi essere uno scienziato e lavorare in un laboratorio, soprattutto ora che tutto nella scienza è evoluto grazie alla tecnologia? Anche quest’anno alcuni ragazzi di diversi indirizzi del Liceo G.D. Cassini di Sanremo hanno potuto vedere con i propri occhi il lavoro che si cela dietro un laboratorio di fama mondiale.

Grazie alle professoresse Navone e Scarella, dopo un corso di fisica tenuto al pomeriggio nel liceo stesso, gli alunni hanno avuto l’opportunità di visitare il CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Si tratta di un laboratorio di fisica delle particelle, ovvero gli elementi più microscopici che costituiscono la materia a noi conosciuta. Per lo studio di queste particelle, però, si utilizzano strumenti ben più grandi e complessi rispetto ad un microscopio: gli acceleratori e i rilevatori di particelle. Al CERN è stato costruito il più grande al mondo, l’LHC, il Grande Collisore di Adroni, un anello di 27 km di circonferenza che si trova a 100 metri sotto terra al confine tra la Francia e la Svizzera. In esso vengono accelerati adroni, ovvero protoni e ioni pesanti, fino a raggiungere quasi la velocità della luce, per poi far scontrare queste particelle in quattro punti diversi dell’LHC. Tutto questo meccanismo permette di rilevare e analizzare nuove particelle prodotte dalla collisione.

I ragazzi del liceo sono stati intrattenuti in visite guidate da professori universitari, fisici, e ingegneri, e hanno potuto approfondire le loro conoscenze, soprattutto per quanto riguarda il funzionamento dell’acceleratore stesso. Infatti hanno visto una replica 1:1 dell’LHC in un’area aperta ai visitatori dell’edificio in cui viene testato il funzionamento delle componenti dell’acceleratore. Hanno anche visto la sala di controllo e analisi dei dati ottenuti dai rilevatori dell’LHC e una sala di analisi dei dati ricevuti dall’AMS, lo Spettrometro Magnetico Alfa, un rilevatore di particelle situato sulla Stazione Spaziale Internazionale.  

Una visita che ha meravigliato i giovani studenti, non solo per le scoperte fisiche ottenute al CERN, ma anche per l’ambiente accogliente e multiculturale in cui scienziati riescono a collaborale pacificamente sin dal 1954 alla scoperta delle particelle del nostro universo.

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