Economia - 09 maggio 2019, 10:00

Casino games padroni del gioco Online

Se confrontiamo il primo quadrimestre 2019 con lo stesso periodo del precedente anno, il trend generale è positivo

I dati di mercato del periodo Gennaio-Aprile 2019 relativi al gioco legale AAMS, comparto dei giochi a distanza, confermano il dominio dei casino online rispetto alle altre tipologie di gioco disponibili.

Se confrontiamo il primo quadrimestre 2019 con lo stesso periodo del precedente anno, il trend generale è positivo ma al proprio interno le dinamiche delle diverse tipologie di gioco risultano variegate. 

Nei primi 4 mesi del 2019  la crescita complessiva del comparto online ha fatto registrare un incoraggiante +12,7%, ma analizzando i singoli giochi notiamo come il segno più sia stato solo legato ai giochi da casino che hanno infatti registrato una spesa di 273,4 milioni di euro, con un +17,2% rispetto ai 233,3 milioni spesi nel primo quadrimestre 2018. In calo il poker cash (-11,5%) che ha registrato una spesa di 21,5 milioni contro i 24,3 dello scorso anno, mentre la discesa del poker a torneo è risultata meno marcata: -2,3% registrati con una spesa di 30,1 milioni nei primi 4 mesi di quest’anno contro i 30,8 dello scorso anno.

Le scommesse sportive online hanno invece registrato, come per il casino una buona crescita, +14,9% per un controvalore in spesa di 254,6 milioni contro i 221,6 dello stesso periodo 2018.  

Come anticipato i giochi Casino dominano quindi la scena e superano le scommesse sportive nelle preferenze degli italiani. L’evoluzione tecnologica applicata al gioco online è riuscita a fornire “customer experiences” sempre più evolute: fruibilità mobile, grafiche rigorosamente HD e talvolta 3D unite ad accurati effetti audio hanno sicuramente contribuito al sorpasso sulle scommesse sportive che comunque mantengono il loro fascino presso il pubblico del nostro paese.

Ulteriore punto di forza dei giochi da casino è la minore stagionalità sofferta: non esiste infatti, come per le scommesse sportive, un bimestre buio come giugno-luglio dove, per carenza di eventi a palinsesto, la raccolta ne risente in modo sensibile.