Ci saranno anche gli studenti dell’IIS G. Ruffini di Imperia a Tivoli (RM) per le Olimpiadi Nazionali di Debate 2019, organizzate dall‘ITE E. Tosi di Busto Arsizio, scuola Polo Nazionale, con il sostegno del MIUR. Gli imperiesi quest'anno saranno il fulcro della delegazione ligure.
Da settimane gli studenti del Ruffini si stanno preparando sugli argomenti, in una continua sfida “a colpi di argomentazione e confutazione”, appassionante, ma anche faticosa. Consapevoli di rappresentare la loro regione, i debaters Anna Campi, Giulia Danesi, Filippo Cascianelli e Andrea Pedio hanno dedicato impegno e costanza nella ricerca documentale e nella cura del public speaking. I liguri si sono preparati a fondo sui seguenti temi, oggetto dei loro dibattiti: I paesi sviluppati hanno obblighi maggiori di tutti gli altri nelle politiche di mitigazione del cambiamento climatico. La gestione delle risorse idriche deve essere sostenibile e dovrebbe essere affidata solo a enti pubblici. L’ingegneria genetica rivolta alla modificazione dell’essere umano dovrebbe essere vietata.
Le olimpiadi nazionali si apriranno tra una settimana. Tutte le squadre, ognuna composta da quattro debaters e un docente accompagnatore, si affronteranno in 7 round per un totale di 57 dibattiti, su sei temi, tre dei quali già resi noti.
I ragazzi proprio in questi giorni si stanno documentando e preparando, ma solo prima dei dibattiti che li vedranno coinvolti conosceranno la posizione da difendere (pro o contro). Gli altri tre temi, chiamati impromptu, saranno comunicati ai partecipanti sessanta minuti prima dell’inizio della gara, come previsto dal regolamento. Un tempo minimo di preparazione durante il quale gli sfidanti dovranno costruire le proprie argomentazioni, conoscendo già la loro posizione pro o contro, ma senza l’aiuto dei docenti accompagnatori e l’ausilio di comunicazioni col mondo esterno. La fase di avvicinamento alla seconda edizione delle Olimpiadi, durata poco meno di due anni, ha dimostrato ancora una volta il grande spirito di partecipazione e l’entusiasmo di tutto il movimento, coinvolgendo oltre 1000 ragazzi, 400 scuole e 200 docenti.
Una disciplina che si sta affermando anche nel nostro paese e che insegna ai ragazzi ad ascoltare, documentarsi e argomentare, in un clima di rispetto reciproco, apprendendo l’arte del dibattimento e public speaking. I giudici, provenienti da ogni parte di Italia, avranno il compito di decretare le due squadre che si sfideranno nel dibattito finale, previsto la mattina del 29 marzo.
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