Badalucco è tra i comuni che a maggio andranno ad elezioni. Tra i candidati sindaco in corsa c’è Matteo Orengo. Lui si presenterà per la lista "Valorizziamo Badalucco". Stesso nome ma candidati diversi rispetto al 2014, quando il gruppo venne sconfitto e vinse il sindaco Walter Bestagno.
Cosa l’ha spinta a presentarsi di nuovo? “Credo che dopo dieci anni sia ora di cambiare. - risponde Orengo, riferendosi ai mandati dell’attuale primo cittadino - Il cambiamento fa bene, serve a ridare entusiasmo e nuove idee. Badalucco ne ha bisogno. Dieci anni per un’amministrazione sono un periodo buono per concludere eventuali progetti presentati e quindi credo sia arrivato il momento di svoltare con una lista giovane che vuole investire soprattutto in rapporti sia con gli altri comuni della valle che al di fuori, per un paese che non si chiuda e per un’amministrazione che garantisca un confronto continuo con i cittadini, le attività del territorio ed investa in marketing e turismo. Vogliamo scommettere sull’Unione dei Comuni ma c’è anche la volontà di entrare a far parte dei circuiti dei paesi ‘Bandiera Arancione’ e dei ‘Borghi più belli d’Italia’”.
Badalucco uscì dall’unione nel 2016, quindi per lei è opportuno rientrare? “Un territorio omogeneo come la valle non può che avere punti di incontro. Penso ad esempio alla raccolta differenziata dei rifiuti per cui Badalucco ogni anno viene sanzionata. Sarebbe opportuno dare vita ad un servizio di valle. In modo analogo si potrebbe pensare anche alla promozione turistica del territorio” - puntualizza il candidato.
Mi sembra di capire che il turismo e l’immagine del paese siano alcune delle priorità del suo programma. “Sì, ma non solo. Servono operai a tempo pieno per le piccole manutenzioni e per la pulizia del paese. Il centro storico ne ha davvero bisogno. - spiega Orengo - Penso anche ad una riorganizzazione degli edifici comunali ed in particolare all’ex Albergo La Rocca, che potrebbe essere messo a sistema e diventare una residenza protetta per anziani. Non sarà facile ma potrebbe diventare produttivo con un vantaggio per le casse comunali. Non dimentichiamo che su questa partita sono stati spesi tantissimi soldi pubblici per realizzarlo ed oggi quell’edificio sta diventando sempre più fatiscente”.
Si tratta di progetti ambiziosi che richiederanno tempo. “Certo, 5 o 10 anni, perchè alcuni di questi progetti sono facili da realizzare altri richiederanno più tempo. Ritornare nell’Unione dei Comuni è qualcosa di immediato, basterebbe farne richiesta e dopodiché lavorare per portare nuove idee e progetti concreti. Il voler entrare a far parte dei ‘Borghi più belli d’Italia’ o dei paesi ‘Bandiera arancione’, comporta una richiesta immediata ma poi ci sarà un percorso lungo con un disciplinare complesso da rispettare che potrebbe fornire uno spunto, come un programma elettorale, grazie ad una serie di obiettivi che ad esempio è nostro intento seguire per il bene del paese. - afferma il candidato sindaco - Borghi come Triora e Dolceacqua ne fanno parte ed hanno ottenuto grossi benefici. Badalucco non ha niente in meno rispetto a queste altre realtà”.
Quindi non punterete sulle grandi opere? “Non saranno una nostra priorità nell’immediato. C’è bisogno prestare attenzione al decoro del paese, fare gruppo ed impegnarsi a fare rete tra imprenditori per creare un’offerta turistica che possa accontentare tutti. Il futuro dell’entroterra deve essere un turismo legato all’enogastronomia ed all’ambiente, così come alla storia ed alla tipicità dei nostri borghi e con un occhio a tutta la valle. - sostiene Orengo - Non dobbiamo dimenticare anche la nostra vicinanza alla montagna così come al mare. Da noi si raggiungono in pochissimo tempo i 2200 metri del Monte Saccarello ed il Santuario dei Cetacei sulla costa. A Badalucco si può scegliere di andare sui nostri sentieri per una passeggiata a piedi o prendere una mountain bike o semplicemente rilassarsi sulle rive del nostro torrente. C’è un’offerta variegata ma che va messa a sistema. E’ un lavoro faticoso ma doveroso. E’ un’opportunità che non possiamo più permetterci di perdere”.
Come sarà la sua squadra? “Siamo un gruppo molto giovane. Al nostro interno abbiamo espressioni di tutto il paese, con una media d’età tra i 35 ed i 40 anni. Vedo in loro tanta determinazione. Sono persone conosciute ed apprezzate con tanta voglia di mettersi in gioco. Credo che in queste elezioni la squadra sarà determinante e presto la presenteremo in un incontro pubblico con la popolazione”.
Come vede l’esperienza in opposizione in questi 5 anni? “Non avevo mai fatto opposizione in vita mia. E’ stato un passaggio importante per capire come la maggioranza dovrebbe rivolgersi anche alla minoranza. Se non fai questo tipo di esperienza non puoi capirlo. Mi ha insegnato molto e qualunque sia la prossima opposizione se ci verrà data la possibilità di amministrare questo paese, chiederò subito all’ex sindaco una collaborazione con ruoli chiari. - annuncia il candidato di Valorizziamo Badalucco - Credo che sia importante conoscere i punti di vista dell’opposizione. Ho una visione più condivisa. Tutti insieme dobbiamo lavorare per raggiungere obiettivi più ambiziosi. Se una volta amministrare significava solo fare lavori pubblici oggi significa fare sistema e superare il gap dei servizi dell’entroterra mettendo insieme le migliori risorse del paese”.
Che cosa ne pensa degli altri candidati sindaco, Walter Bestagno e Daniele Deplano? “In questi 10 anni di amministrazione Walter ha fatto anche qualcosa di positivo, non sarebbe coerente dire il contrario. E’ mancato un progetto più strutturato per il rilancio paese. A Badalucco dobbiamo far tornare l’entusiasmo che è mancato in questi anni. Serve più condivisione con tutto il paese. Penso che si siano un po’ accontentati di stare a galla. Daniele lo conosco come persona e meno dal punto di vista politico. Penso sia una brava persona. Non è di Badalucco ma si è integrato molto bene. Ad entrambi i miei competitor voglio rivolgere un appello a rapportarci con stima reciproca e nel rispetto dell’elettorato”.
Un ultimo pensiero? “Mi piacerebbe chiudere con un pensiero che cito spesso. Non esiste Badalucco senza la valle Argentina, così come non esiste la valle Argentina senza Badalucco” - conclude Matteo Orengo.
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