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Attualità | 04 marzo 2019, 08:11

Ventimiglia: al 'Geppy's Bistrot' la prima del Lions Ottoluoghi di Bordighera per la 'Cena al buio'

Immaginare chi ci siede accanto, stare in compagnia di persone che non vedi, aiuta a socializzare in modo libero, molto più diretto, senza condizionamento. E mentre alla curiosità iniziale si sostituisce la sorpresa di sentir crescere le proprie percezioni sensoriali

Ventimiglia: al 'Geppy's Bistrot' la prima del Lions Ottoluoghi di Bordighera per la 'Cena al buio'

Organizzata per la prima volta dal Lions Club Bordighera Otto Luoghi, presieduto da Mimma Espugnato, si è svolta al ‘Geppy’s Bistrot’ di Ventimiglia una serata dedicata alle emozioni sensoriali vivendo una cena letteralmente al buio.

La sezione di Imperia dell’Unione Ciechi coordinata da Cesare Longordo con i collaboratori Fabrizio e Patrizia, hanno accompagnato e guidato nel locale completamente oscurato dove, senza conoscere le pietanze servite, attraverso udito, gusto, tatto e olfatto, è stato degustato il cibo in modo ‘diverso’. "Abituati ad un'esposizione alle immagini molto accentuata - evidenziano gli organizzatori - tipica del nostro tempo, dove l'atto di vedere è parte della nostra quotidianità, trovarsi in compagnia di altri commensali in una situazione così inusuale e differente ci ha fatto riflettere su cosa significhi, in parte, vivere al buio".

La guida e i consigli di Longordo e i suoi collaboratori ci ha permesso di approcciare questo mondo affinando i sensi e avvicinandoci in parte alla vita quotidiana di un non vedente. In questa situazione dove il buio diventa totale per tutti, si ha l’occasione di scoprire nuove dimensioni e di approcciare gesti quotidiani in modo del tutto differente. Versare il vino con l’udito, portare la pietanza alla bocca con l’olfatto e il gusto, approfondire in questi istanti così diversi la conoscenza di noi stessi. Si scoprono profumi e sapori esaltati da una condizione diversa, capace di farci rallentare e vivere un attimo senza la frenesia del quotidiano dove l’atto di vedere si focalizza sulle immagini, meno sul ‘sentire’ le cose.

Immaginare chi ci siede accanto, stare in compagnia di persone che non vedi, aiuta a socializzare in modo libero, molto più diretto, senza condizionamento. E mentre alla curiosità iniziale si sostituisce la sorpresa di sentir crescere le proprie percezioni sensoriali toccando, gustando, ascoltando, si riflette su come debba essere vivere sempre questo tipo di relazione, di percezione e comunicazione che insieme creano una gerarchia di valori che ci stimola ad ascoltare noi stessi e gli altri.

Gli organizzatori ringraziano il ristoratore Dario Trucchi che con la sua generosità ha permesso la realizzazione di questo service devoluto interamente all’Unione Ciechi di Imperia.

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