Il Festival 2019 di Baglioni ha già vinto, almeno sul fronte pubblicitario. Questa edizione ha superato i 31 milioni di euro di raccolta pubblicitaria aggiudicandosi il record con il 10% in più rispetto al 2017 e al 2018. A dare il risultato con orgoglio, questo pomeriggio è stato il presidente e amministratore delegato di Rai Pubblicità, Antonio Marano.
“Superato l’anno scorso abbiamo fatto il record di sempre, ma non c’è un limite, il limite sta nella creatività - ha detto Marano, - Cosa ci mancava? Il territorio, inteso come valorizzazione dell’evento. C’era un fronte che non sapevamo valorizzare dal punto di vista commerciale ma era solo editoriale”.
Sanremo diventa così il superbowl americano dal punto di vista finanziario, un paragone che è piaciuto al numero uno di Rai Pubblicità. “E’ merito di una nuova strategia di integrazione commerciale - editoriale di presenza sul territorio - ha aggiunto - oggi gli inserzionisti hanno la possibilità di dare identità ai propri marchi all’interno di programmi e non solo”.
“C’è stata un’evoluzione - ha sottolineato il Direttore Marano - abbiamo portato il Festival in città, fuori dall’Ariston”. Una scelta strategica frutto della convenzione con il Comune (5 milioni di euro) che si è concretizzata in nuove location dove il cittadino entra in contatto con le aziende che affiancano la Rai.
“Abbiamo sposato il progetto anche perché c’è l’idea, la possibilità in futuro, di allargare questo ciclo di manifestazioni partendo da Sanremo Giovani fino alla Milano Sanremo - ha aggiunto ai microfoni di SanremoNews, l’assessore al Turismo del comune di Sanremo, Marco Sarlo - Noi abbiamo optato per questa opzione perché il livello professionale è altissimo e per la potenza di comunicazione che ha la Rai e credo che sia stata la decisione giusta. Io spero che ci siano degli sviluppi, la capacità di attirare sponsor del genere ce l’ha solo la Rai. Occuparsi di tutta la comunicazione del Festival e non riuscire a fare evolvere il progetto in modo armonico e articolato in città sarebbe stato un peccato”.
Silvia Iuliano