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Festival di Sanremo | 05 febbraio 2019, 13:00

Anno 1954: l'ultima edizione senza televisione è dedicata alle mamme. Vincono finalmente due uomini: Latilla e Consolini

Claudio Villa e Nilla Pizzi si rifuitano di partecipare. Delusione per Totò.

Anno 1954: l'ultima edizione senza televisione è dedicata alle mamme. Vincono finalmente due uomini: Latilla e Consolini

Quarta presentazione consecutiva per Nunzio Filogamo, che apre la manifestazione con queste parole: “Chi non ha assistito almeno a una serata del Festival non può farsi un’idea dell’interesse, delle passioni, delle accese polemiche e della curiosità per la più importante gara nazionale della canzone. L’entusiasmo degli spettatori, la febbre dell’attesa, il tifo dei sostenitori ha riscontro soltanto nelle più emozionanti competizioni sportive. Come sempre le canzoni prescelte sono venti, ma ne sono arrivate oltre quattrocento. La scelta è stata tutt’altro che facile. Gli alberghi della città sono pieni e molte automobili si trasformano la sera in letti di fortuna”.

             Il vincitore Gino Latilla

E’ l’edizione dell’inno alle mamme: “Son tutte belle le mamme del mondo, grandi tesori di luce e bontà, che custodiscono un bene profondo, il più sincero dell’umanità”, motivetto del filone nazional popolare cantato da Gino Latilla e Giorgio Consolini. E così per la prima volta il Festival vede trionfare gli uomini, lasciando alle donne solo il secondo posto di Katina Raineri in coppia con Achille Togliani, che al termine della serata finale, brindando con gli amici, annuncia la fine della sua storia con Sophia Loren.

Ma è anche l’edizione dei rifiuti: Nilla Pizzi, la “Regina” non ne vuole sapere di partecipare ed anche Claudio Pica, in arte Claudio Villa, non partecipa alla gara. Tra gli autori, invece, partecipa Totò, con la canzone Con te, data per favorita si classifica soltanto al nono posto.

  

 Partecipa per la prima volta a questa edizione del Festival il Quartetto Cetra, presentando diverse canzoni, fra cui “Aveva un bavero”, con cui si classificano al sesto posto e ottengono un grande successo.

Il settimanale Sorrisi e canzoni, descrive così il clima: “Dopo la premiazione, i motivi già si sentono nelle vicine sale da ballo. Era l’indizio che il Festival, giunto alla quarta edizione, aveva già raggiunto quella popolarità e quel ruolo che ancora oggi gli consentono di rimanere inossidabile alla temperie del tempo”.

Venti le canzoni in gara, i cantanti salgono a quattordici. Il biglietto per il Casinò costa 5 mila lire per le prime due serate, 10 mila per la finale ed i bagarini fanno affari d’oro perché la richiesta del pubblico è molto forte e le disponibilità dei biglietti scarse.  Scrive il Corriere della Sera: “Un pubblico elegantissimo e attento ha gremito la sala degli spettacoli del Casinò di Sanremo per la serata conclusiva del Festival. I risultati sono stati resi noti a milioni di ascoltatori in attesa davanti agli apparecchi radio e a mille privilegiati in sala. Era un po’ una contraddizione il vedere mischiate due classi sociali del Paese: i “ricchi” a cui il Casinò si era rivolto per rilanciarsi, e i “poveri”, conquistati da una manifestazione in teoria a loro preclusa sul campo, ma che furono in realtà i migliori fruitori di quel genere di musica leggera, che seppe conquistare i cuori semplici e non solo”.

I ricchi e poveri erano i protagonisti del festival e cantavano le stesse canzoni. Una contraddizione delle tante di una nazione che stava vivendo il boom economico. Il 1954 è l’anno delle prime trasmissioni televisive della Rai, con la Chiesa che protesta immediatamente per l’apparizione in video di ballerine poco coperte e della maglia iridata conquistata dal grande Fausto Coppi, criticato per la sua relazione con la “Dama Bianca”.

Intanto mentre noi omaggiavamo la mamma,  in America Bill Haley sparava le note del rock sulle vertiginose lancette di un orologio che non avrebbe mai smesso di girare. Tutta un’altra musica! Non c’era solamente l’oceano a separarci dal rock, ma una diversa visione della musica, noi dovremo attendere ancora qualche anno per registrare l’apparizione del rock di Celentano.

Quella del 1954 fu l’ultima edizione senza TV: l’anno successivo lo spettacolo sarà ripreso dalle telecamere, che consacreranno un’altra “autorità” della musica leggera: Claudio Villa.  E se Nilla Pizzi è stata la “regina”, Claudio Villa diventa il “reuccio” del Festival e  della canzone italiana.

Le immagini di questo articolo sono dell'archivio Moreschi e si trovano nel libro Sanremo Story edizioni Zem di Vallecrosia

Oggi l'archivio Moreschi è chiuso, ma è possibile contattarlo ai numeri 3469436915 o 3497396715 se avete foto da ritoccare o volete rivedere le preziose immagini dell'archivio.

Claudio Porchia

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