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Casa Sanremo | 05 febbraio 2019, 13:09

A Casa Sanremo la cerimonia di premiazione di Musica contro le Mafie 2019

Presenti il Patron Vincenzo Russolillo e il presidente dell'associazione Gennaro De Rosa

A Casa Sanremo la cerimonia di premiazione di Musica contro le Mafie 2019

Si è svolta questa mattina al Palafiori di Sanremo, all’interno dell’Ivan Graziani Theatre, la cerimonia di consegna delle targhe per il contest Musica contro le mafie, realizzate dall’orafo Michele Affidato. Condotta da Mauro Marino, la premiazione ha visto la presenza del presidente dell’associazione Gennaro De Rosa, del Patron di Casa Sanremo Vincenzo Russolillo e altri ospiti e partner.

Sono stati 350 i partecipanti alla nona edizione del concorso, nato sotto l'egida di Libera di Don Luigi Ciotti. La finale, "Cinque giorni di Musica contro le Mafie", si è svolta a Cosenza nel mese di dicembre. Stamattina hanno partecipato in rappresentanza i ragazzi delle scuole da Sanremo, Arma di Taggia e Imperia.

Pensiamo che ogni anno Casa Sanremo debba ospitare qualcosa di forte”, ha detto Russolillo. “Vogliamo dare un messaggio preciso ai ragazzi, un segnale di speranza per arrivare a risultati positivi. Troppo spesso in Italia prevale la rassegnazione, specie negli ultimi tempi. Per prima cosa dovremmo invece sentirci liberi da certi legacci, sentirci liberi di poter dire la nostra opinione”.

Il Premio Polizia Moderna è stato assegnato a Gero per la canzone “Svuoto il bicchiere”, dedicata alla figura del giudice Paolo Borsellino e la strage di via d'Amelio.

Il Premio Speciale “Illumina il tuo percorso – under 35”, in palio grazie a un progetto di Mklive e On Mag Promotion con Sillumina – Mibact – Siae, è andato al trio ABC Positive per la canzone “Antropofobia”. 

Presente alla cerimonia anche Rocco Mangiardi, imprenditore calabrese che ha detto no al pizzo, simbolo di una Calabria resistente, che vuole farcela. “Spieghiamo ai ragazzi quanto sia importante trasformare le parole in gesti”, ha ribadito alla platea.

Premi speciali anche a Olden, per la sua “critica in musica all'indifferenza complice delle mafie”, e Buva, testimone di un “Sud che è terra madre da cui si parte in cerca di speranza, e che non può essere un reato”.  

Redazione

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