Consuetudine attesa quello dell'incontro tra il Vescovo della Diocesi di Albenga e Imperia e i giornalisti.
Spiega il Vescovo Borghetti: "Nel cuore dell'incontro c'è la consegna del messaggio del Papa che tratta il tema dalle community alle comunità. La comunicazione deve avere una prospettiva ampia. Non vogliamo dare un messaggio polemico nei confronti del mondo di internet. Vogliamo recuperare il meglio di uno strumento così importante ponendo l'accento sulle relazioni tra le persone che possono diventare comunità non solo community."
Questo il tema che invita ad una profonda riflessione non solo tra i giornalisti, ma nell'intera comunità dei fedeli.
Un annuncio importante è il cambio del direttore: don Pablo Aloe ha sostituito Mons. Gandolfo per le comunicazioni.
Il dott. Ciangherotti non è più collaboratore diretto dell'ufficio pastorale, ma è rimasto un collaboratore esterno dati anche gli imminenti impegni politici.
"Quest'anno vi ho ricevuto nell'Episcopio dopo aver fatto una bella ripulitura del palazzo restituendolo alla collettività. Il Vescovo è tornato in episcopio." spiega Monsignor Borghetti.
Si è dato il via poi alle domande al Vescovo da parte dei giornalisti.
"Non è semplice coinvolgere i giovani, ma ci sono molti gruppi giovani con il rinnovo dell'ufficio pastorale giovanile e stanno facendo un buon lavoro. Era un momento di stanca che c'è un po' a tutti i livelli. I giovani ci sono e alcuni sono desiderosi di un contatto, mancano le folli giovanili. Dobbiamo farci una domanda su questo tema anche perché non riguarda solo come facciamo a riportare i giovani in chiesa che è un tema vecchio, ma ci troviamo di fronte ad un discorso epocale. Dobbiamo aiutare i giovani ad essere meno indifferenti e individualisti. È un problema di tipo generazionale che coinvolge tutti gli ambiti e a me spaventa molto questo. Il problema è una crisi di adesione ad ogni tipo di fede c'è un edonismo spicciolo ed è questo che fa paura. In questo contesto naturalmente è importante utilizzare ogni mezzo per arrivare al cuore dei giovani".
Il Vescovo ha raccontato poi le varie mail ricevute, ma cosa viene chiesto a Mons. Borghetti per mail?
Afferma: "La maggior parte delle richieste arriva da seminaristi o aspiranti tali che vorrebbero venire qui. In questo senso le frontiere sono chiuse. Noi rimaniamo con i nostri 2 seminaristi che studiano a Genova e 145 preti in azione e una ventina fuori diocesi. A volte è più il problema dell'idoneità dei singoli a fare il parroco. Non tutti sono portati a farlo".
Continua: "Mail non di aiuto, chi chiede aiuto di solito viene in episcopio e le richieste più frequenti sono denaro, casa e lavoro. Io ho dato un taglio deciso all'elemosina perché credo sia una cosa molto poco dignitosa. Preferisco una strada più impegnativa, ma che credo possa dare dei frutti: studiare i casi e poi valutarli per intervenire regolarmente. Il Vescovo non dà di meno, ma da in modo più mirato per aiutare i vari casi. Per quel che riguarda le richieste di casa e lavoro devo dire che è più facile aiutare a trovare casa che non lavoro".
Sul bilancio della Diocesi: "Il debito ristrutturato ammonta a 3 milioni. Da 8 milioni di debito quando sono diventato Vescovo siamo riusciti a passare a questa cifra e data la situazione della Diocesi di Albenga e Imperia che ha diversi immobili non preoccupa questa cifra".
Sulle voci che lo vedono proiettato a Genova afferma Borghetti: "Mi è venuto benevolmente da sorridere, ma il futuro è nelle mani di Dio".(LEGGI QUI)
Sulla notizia del contenzioso con il comune di Ceriale relativo al pagamento di Imu: "Il comune deve ricalcolare l'Imu escludendo le aree adibite a culto. Il comune ci deve comunicare quanto dobbiamo pagare e noi lo faremo. Noi non ci siamo mai tirati indietro da quesfo punto di vista. Sono contrarissimo ai raggiri ecclesiastici se dobbiamo pagare l'Imu lo si deve pagare". (LEGGI QUI).
Inevitabile poi l'argomento migranti e accoglienza: "Sui migranti tutti i Vescovi della Liguria hanno firmato un documento. La nostra posizione è sempre la stessa, ma è da un anno che non c'è una richiesta per l'accoglienza. È da un anno che il Prefetto non ci chiama per chiederci la disponibilità ad accogliere mentre lo scorso anno, invece, ci chiamavano presto per chiederci disponibilità. Dal punto di vista dei valori la nostra sensibilità è sempre la stessa, prima di tutto deve esserci la salvaguardia dell'uomo e della vita umana. Io sono preoccupato in questi giorni di fronte a certo avvenimenti. Per ora rimango a guardare, ma devo dire che la posizione della Chiesa su questi valori è sempre la stessa e dà priorità alla vita".