Attualità - 04 gennaio 2019, 11:55

Riva Ligure: sindaco firma ordinanza contro il consumo di cannabis light, si rischiano multe da 25 a 500 euro ma gli altri comuni preferiscono non schierarsi

"Anche solo per coerenza, la cannabis light non dovrebbe essere vendibile. Dire che la si può acquistare per profumare l'ambiente significa prendere in giro le persone e la stessa legge che esplicitamente vieterebbe il proselitismo” - spiega Giuffra.

(immagine d'archivio)

A Riva Ligure è scattato il divieto di uso della cannabis light nei luoghi pubblici. L’ordinanza firmata dal sindaco Giorgio Giuffra farà sicuramente discutere. In Italia vige la legge n. 242 del dicembre 2016 che consente la coltivazione della cannabis sativa L, light o leggera, purché la percentuale del THC (uno dei principi attivi, quello principale ndr) non superi lo 0,2%.

Partendo da quella che è la norma, il primo cittadino ha disposto che questa sostanza non si consumi sul territorio comunale a meno che non ci si trovi in una proprietà privata. Questo potrebbe quindi incidere su molte attività commerciali del territorio. Oggi, il prodotto lo si può trovare tanto nei tabacchini quanto attraverso aziende specializzate o in alcuni negozi ad hoc che hanno aperto in massa su scala nazionale e non di meno anche in provincia di Imperia.

Che cosa si rischia a Riva Ligure se si venisse trovati con il prodotto proibito? Una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 500 euro. L’ordinanza non è stata emessa con l’intenzione di fare cassa ma di applicare il normale principio secondo il quale la pubblica amministrazione debba garantire la sicurezza e la salute dei propri cittadini.

Un’ordinanza salutista? In un certo senso sì che segue altri analoghi provvedimenti presi dal primo cittadino, con il divieto di fumare nei giardini pubblici ‘Don Luigi Aichino’, di via Caravello e presso la spiaggia ‘San Siro’. Sull’ordinanza il sindaco Giuffra ha precisato: “Il Consiglio Superiore della Sanità ha consigliato di non consentire la libera vendita di cannabis perché potenzialmente rischiosa per la salute. Anche solo per coerenza, la cannabis light non dovrebbe essere vendibile. Dire che la si può acquistare per profumare l'ambiente significa prendere in giro le persone e la stessa legge che esplicitamente vieterebbe il proselitismo”. 

“Non mi interessa sapere perché il Ministero della Salute non abbia ascoltato le indicazioni scientifiche di un Consiglio che riunisce i maggiori scienziati del Paese in termini di salute pubblica. Mi interessa solamente dare risposte a tanti genitori preoccupati. - spiega il sindaco - Non posso vietarne la vendita perché il presupposto della mia vita politica è quello che le leggi si osservano, ma non lesinerò dall’adottare tutti quei provvedimenti che rientrano nelle mie prerogative per limitarne l’utilizzo. Non mi rassegno al processo di normalizzazione del consumo che si sta compiendo. Sono troppo preoccupato dal totale annullamento della percezione del rischio”.

L’ordinanza farà sicuramente discutere la provincia di Imperia. Rimane da comprendere se Riva Ligure si troverà da sola in questa battaglia o se altre amministrazioni sceglieranno di adottare provvedimenti analoghi. Per il momento la questione sembra non interessare le amministrazioni dei comuni limitrofi, Santo Stefano al Mare e Taggia. I due comuni non hanno in programma di schierarsi sull'argomento adottando provvedimenti analoghi. 

Giorgio Giuffra

Stefano Michero