"Altro che benefici, la manovra approvata in maniera autoritaria e scomposta in Parlamento non cambia di una virgola il pietoso bilancio di questi primi sei mesi di governo giallo-verde per la Liguria". È quanto afferma la deputata del Pd Raffaella Paita, ribattendo a quanto sostenuto dalla collega del Movimento 5 Stelle Leda Volpi.
"Al di là dell'elencazione spuria delle misure propagandistiche contenute nella legge di Bilancio, l'esecutivo in questi mesi si è dimostrato nemico della Liguria, già a partire dalla gestione del dopo crollo del Ponte Morandi di Genova, una tragedia utilizzata per portare avanti posizioni demagogiche, che hanno provocato solo ritardi a danno dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori. Nessuna idea di futuro, nessuna visione strategica per il porto di Genova e per il sistema porti della Regione. E poi il drammatico capitolo infrastrutture, con la retorica dell'analisi costi benefici che sta gettando ombre inquietanti sul futuro di Terzo Valico e Gronda autostradale. E la sostanziale rinuncia alla battaglia contro il dissesto idrogeologico, che in una Regione come la nostra è un vero e proprio delitto, l'addio al raddoppio ferroviario di Ponente, un sistema sempre più chiuso, oscurantista, contrario a qualsiasi idea di sviluppo. Insomma, Genova e la Liguria sembrano le vittime dell'ideologia della decrescita, tanto cara ai Cinque Stelle e, a quanto pare, anche alla Lega".
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