Attualità - 03 gennaio 2019, 17:07

Il cinghiale va in città: domenica chiude la caccia con meno della metà del contingente previsto, Anfossi "Nei boschi patrimonio scarso, sempre più popolate le zone di divieto"

La Regione Liguria aveva prorogato la stagione fino al termine di gennaio per raggiungere il numero di prelevamenti stabiliti fermo però a circa il 48%

"Impossibile raggiungere il contingente di cinghiali prelevabili", da qui la scelta di terminare la stagione di caccia nell'ambito territoriale imperiese domenica 6 gennaio.

Alla data di chiusura prevista per il 16 dicembre 2018 la Regione Liguria, non avendo ancora raggiunto il contingente (numero di cinghiali prelevabili) stabilito per la stagione venatoria, aveva deciso di prorogare il termine per i mesi di dicembre e gennaio. 

Oggi però nell'ambito imperiese il contingente è appena al 48% del totale e sarebbe inutile continuare come spiegato dal presidente Matteo Anfossi: "Abbiamo preso questo accordo generale. La Regione ha usufruito della legge vigente che senza il contingente previsto dà la possibilità di proseguire fino al termine di gennaio. Si tratta di più di 4 mila cinghiali, ma attualmente è impossibile raggiungere questa cifra perchè sul territorio non c'è questo patrimonio, o meglio andare a toccarlo in questo periodo con freddo, neve e quant'altro non sarebbe opportuno anche perchè l'anno scorso la filiazione è stata scarsa per i problemi di maltempo. Abbiamo sentito anche il parere dei cacciatori e siamo arrivati a questa decisione".

I dati elencati cozzano con la presenza sempre più massiccia di cinghiali in città, negli alvei dei fiumi e nei pressi delle autostrade, cronaca di questa mattina il tragico incidente sull'A1 con un morto e dieci feriti. 

"In città la caccia è chiusa tutto l'anno, qui i cacciatori non possono fare alcun intervento solo la Regione potrebbe farlo - spiega Anfossi. Negli ultimi anni c'è stato uno spostamento considervole dei cinghiali che in città si trovano protetti e soprattutto con molto più mangiare. Cassonetti e quant'altro sono una fonte quasi inesauribile. Questa sorta di migrazione sarà un fenomeno sempre più presente se non si porrà un freno. La presenza in città può certamente portare a dei pericoli per gli abitanti".

Dello stesso avviso Luca Calvini presidente provinciale di Federcaccia: "In zona montana l'ultimo giorno utile è stato il 23 dicembre, mentre in zona litoranea si chiuderà domenica. Ormai la problematica è che il cinghiale si è abituato a stare nelle zone di divieto, è necessario iniziare a gestirlo lì. Servirà capire con la Regione come fare. A Taggia per esempio sotto il percorso dell'autostrada il comune ha iniziato a utilizzare delle gabbie di cattura".

Lorenzo Bonsignorio