"Quanto accaduto nella serata di ieri rappresenta una delle pagine più brutte e tristi della storia di Imperia", questa la voce unanime dei capigruppo di maggioranza e del sindaco Claudio Scajola nel day after della clamorosa rinuncia 'live' del Capo della Polizia Franco Gabrielli alla cittadinanza onoraria di Imperia.
"Indegni", così il primo cittadino ha definito ieri sera alcuni membri della minoranza che si erano duramente opposti alla nomina di Gabrielli tanto da portarlo alla rinuncia. Posizione rincarata con un post social pubblicato in mattinata: "Io sono cresciuto nelle Istituzioni e credo da sempre che la Politica debba recuperare consenso tra i cittadini. Mi piace scrivere Politica con la P maiuscola, anche se molte volte nella mia vita mi sono accorto che ero un illuso. Quanto accaduto in Consiglio Comunale ieri sera è stato per me il punto più triste e basso della vita di un consesso comunale. Lo dico nei confronti di quell'area dell'opposizione, che parte dalla consigliera Ponte e arriva a Lanteri, che in questi mesi ha sempre condiviso la stessa linea.
Mi viene il dubbio - prosegue Scajola - che quella parte politica abbia più livore che amore per la città. Mi viene il dubbio che quella parte covi risentimento e lavori per cercare di ostacolare ciò che serve per il bene di Imperia. Se avevo motivazioni prima nel dedicare me stesso alla mia città, dopo ieri sera posso dirvi che non darò soddisfazioni a chi vuole affossare Imperia. Perché ciò che è successo con il Capo della Polizia è un evento che fa il male di Imperia, non il male di Scajola. Per salvare una città non bastano le enunciazioni, ma servono i comportamenti. Noi siamo arrivati il 26 giugno e in zona Cesarini siamo riusciti a vendere le quote dell'Autostrada<wbr></wbr>, dopo che per anni erano state messe a bilancio nonostante le aste deserte. Le giornate le passiamo in Comune a risolvere i problemi che ha il bilancio, perché, quando si amministra, si deve avere il coraggio di risolvere i problemi che si presentano.
Il piano di riequilibrio non è una strada obbligata. Avremmo potuto dichiarare il dissesto, fare azioni di responsabilità e far venire un commissario, per poi prendere l'80% alle prossime elezioni. Qualcuno me lo aveva consigliato, noi non l'abbiamo fatto. Con un atto di umiltà abbiamo cercato una persona di grande livello che ci desse una mano a risanare la situazione.
Oggi abbiamo terminato la ricognizione. Non abbiamo fatto la scelta di mettere la polvere sotto il tappeto, ma abbiamo aperto tutti i cassetti. Abbiamo poi detto che le cause si fanno solo come ultima ratio e solo se si sa di vincerle. Non si possono spendere, come è accaduto negli ultimi anni, centinaia di migliaia di euro degli imperiesi in spese legali.
Ora ci attende la predisposizione del piano di riequilibrio. Vorrei che fosse una strada condivisa, ma dopo ieri sera non ci credo di più. Per quanto ci riguarda, siamo convinti di riuscire a conciliare l'impossibile: risanare il bilancio, avere entrate straordinarie e rilanciare la città. Io con questi cinque anni termino la mia esperienza politica, fatta di tante soddisfazioni e qualche amarezza. Mi auguro che ciascuno cerchi di essere più Uomo".
Sulla stessa linea, come detto, i capigruppo di maggioranza: Vincenzo Garibbo, Daniele Ciccione e Claudio Ghiglione che hanno toccato anche il tema question time sollevato dalla consigliera del M5S Maria Nella Ponte e oggetto di una specifica conferenza stampa nella mattinata odierna: "Quanto accaduto nella serata di ieri rappresenta una delle pagine più brutte e tristi della storia di Imperia. A causa di una parte di opposizione, che non perde occasione per mostrare rancore e ostacolare il rilancio della città, il Capo della Polizia ha rinunciato alla cittadinanza onoraria conferitagli dalla Città di Imperia.
È un evento di una gravità tale - scrivono - che i consiglieri responsabili, a partire da Maria Nella Ponte fino a giungere a Luca Lanteri, dovrebbero avere l'onestà di chiedere scusa alla città. Perché ieri non è stato fatto un torto all'Amministrazione guidata dal sindaco Claudio Scajola, è stato fatto un torto, un danno, all'immagine dell'intera città di Imperia. Non è accettabile che su una proposta del genere consiglieri comunali usino parole così pesanti nei confronti di un'Istituzione dello Stato, parole che - come abbiamo appreso dalla stampa - verranno vagliate anche in altre sedi. Così come non è accettabile che un altro consigliere comunale strappi, in maniera scomposta, l'invito a una cerimonia nel corso di una seduta.
Sgombriamo il campo da ogni dubbio. Non c'era alcuna questione di opportunità legata alla cittadinanza onoraria al Capo della Polizia. Le indagini del processo di Reggio Calabria, più volte evocato, si sono concluse ormai da due anni. Adesso la palla è in mano ai giudici. Purtroppo ormai abbiamo capito che, vista la difficoltà di opporsi a un'Amministrazione che in pochi mesi sta cambiando il volto della città, si cerchi di portare il confronto a livelli così bassi. Da parte di tutta la maggioranza esprimiamo la massima solidarietà al Prefetto Franco Gabrielli per questa inqualificabile e indegna posizione assunta da una parte della minoranza consiliare verso un servitore dello Stato e e rinnoviamo con senso di responsabilità la nostra stima al Sindaco, convinti che la città non meriti questi atteggiamenti perversi, fortunatamente di pochi, che nulla hanno a che vedere con programmi e contenuti, sulla base di un serio e obiettivo confronto. Poteva essere un momento di festa per tutta la comunità imperiese. Purtroppo non lo sarà. E questo la città non lo meritava".
"Sul caso delle question time - concludono - il nostro regolamento parla chiaro: le question time devono essere presentate entro le ore 12 del giorno feriale precedente al Consiglio Comunale. Nel nostro caso entro venerdì 23. Non a caso, tutte le altre question sono arrivate entro quel termine, che è stato chiaro a tutti tranne che alla consigliera grillina".