Il M5S di Sanremo interviene sulla solidarietà espressa nei confronti dei giornalisti: “Ma non una parola in difesa del Sindaco Virginia Raggi, donna che è stata svilita, derisa, aggredita nella vita pubblica ma ancor di più in quella privata. Per lei non esiste solidarietà”.
I Pentastellati della città dei fiori intervengono in questo modo sul ‘caso’ esploso a Roma ed a livello nazionale, ma che ha ovviamente anche avvicinato la nostra provincia: “Vogliamo condividere le parole di Sara Marcozzi – proseguono - candidato presidente M5S Regione Abruzzo, su questa situazione: ‘La libertà di stampa è sacrosanta, ma non può coincidere con la libertà di mistificare i fatti, la libertà di insulto, la libertà di violenza (di genere), mai vista prima’. Questo abbiamo detto! Virginia Raggi, Sindaco di Roma ha subito un processo oggi risolto in assoluzione piena. Un’indagine raccontata dai media, come è giusto che sia. Ma come è stata raccontata? Con che termini, con che taglio, con quali titoli, con quali foto? Non ve le ricordate? Non ha avuto lo stesso destino Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, anche lui indagato, accusato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Quanto se ne è parlato? Quanto abbiamo potuto leggere di questa indagine? Dove sono i titoli che lo massacrano nel personale? Dove sono le inventate relazioni con le dirigenti del Comune di Milano? Dove sono le foto a bocca aperta, mentre piange, mentre è piegato in avanti? Dove posso leggere gli editoriali sul suo aspetto fisico? Dov’è finita per Sala, sindaco PD, la ‘libertà di stampa’?”
“Se un imprenditore fa chiudere la sua azienda – proseguono i 5 Stelle matuziano - gli diamo del fallito. Se un politico non sa programmare gli diamo dell’incapace. Se un chirurgo non fa bene il suo lavoro gli diamo del macellaio. Se un giornalista fa una narrazione parziale dei fatti, omette, allude, getta discredito e non offre un servizio corretto al cittadino... che posso dire? Nulla. Non posso dire nulla! C’è la libertà di stampa! E la mia libertà di critica dov’è? Il punto è che alcuni giornali possono scrivere qualunque cosa, vera o falsa che sia, che ci sia stato controllo delle fonti o meno. E io, noi, non possiamo dire nulla! Nessuno vuole tappare la bocca ad alcuno, quello che si chiede è uno straccio di onestà intellettuale nel riconoscere che il trattamento riservato da alcuni giornali-giornalisti agli uomini e soprattutto alle donne del Movimento 5 Stelle è un comportamento indegno che dovrebbe essere stigmatizzato proprio da quei giornalisti che non si comportano in questo modo. L’Italia ha bisogno di Giornalisti. Alcuni di loro hanno dato vita ad inchieste che hanno portato alla luce grandi ingiustizie. Giornalisti che si sono messi contro la criminalità organizzata, contro il potere precostituito. Uomini e donne con la schiena dritta che non finiremo mai di ringraziare e di cui abbiamo ancora un disperato bisogno. Non abbiamo mai chiesto trattamenti di favore. Non vogliamo tappare la bocca a nessuno”.
“Anzi, auspichiamo per questo Paese una stampa libera – terminano i 5 Stelle - fatta da Giornalisti seri, che siano pagati dignitosamente (e non 3 euro ad articolo), che non siano precari a vita, che non siano costretti a non scrivere di alcune cose, che non siano costretti a scegliere tra lavorare male e non lavorare affatto. Chiediamo che quando commettiamo un errore venga raccontato, che se c’è un’indagine venga resa nota e spiegata ai cittadini. Che vengano fatte inchieste e che i giornalisti ci facciano le pulci in ogni momento. Ma chiediamo che questo valga per tutti allo stesso modo! Chiediamo che le domande ‘scomode’ siano fatte a tutti i politici e che un pigiama non sia un titolo da prima pagina. Raccontatela la politica, tutta, raccontatene il marcio, il buono, il brutto e cattivo tempo, senza distinzione di partito. Raccontate del potere che si insinua nella cosa pubblica. Raccontate tutto! Siate Giornalisti!”