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Attualità | 12 novembre 2018, 16:44

‘La Consorte’: fra i vitigni di un anfiteatro che guarda al sole della Riviera Ligure nasce una nuova etichetta di Pigato, quando il sogno di produrre vino diventa realtà

“Sono molto contenta di affrontare questa nuova sfida - ha detto Monica Paracchini - un progetto a cui tengo particolarmente, ricreare i terrazzamenti dei terreni, coltivarli e produrre vini autoctoni: il Pigato e dal prossimo anno la Granaccia.

‘La Consorte’: fra i vitigni di un anfiteatro che guarda al sole della Riviera Ligure nasce una nuova etichetta di Pigato, quando il sogno di produrre vino diventa realtà

Il grande anfiteatro che accoglie i vitigni guardano il sole della Riviera Ligure di Ponente. E’ lì che nasce ‘La Consorte’, nuova etichetta di Pigato e Granaccia ispirata dall’idea di Monica Paracchini, la consorte appunto, di Alberto Biancheri. Rivalorizzando alcuni terreni di famiglia inutilizzati hanno dato vita ad un’etichetta che è espressione di un progetto più ambizioso, quello di dare una nuova immagine e un nuovo senso alla creazione del vino. 

“Sono molto contenta di affrontare questa nuova sfida - ha detto Monica Paracchini - un progetto a cui tengo particolarmente, ricreare i terrazzamenti dei terreni, coltivarli e produrre vini autoctoni: il Pigato e dal prossimo anno la Granaccia, un bianco ed un rosso prodotti in modo naturale, che racchiudono i sapori ed i profumi della Liguria.”

Un vino autoctono che ha già ottenuto la DOC, denominazione di origine controllata, un marchio che rispecchia la contemporaneità, ma che è anche proiettato verso un futuro sempre più internazionale. Tutto questo è stato racchiuso nella sua etichetta, curata graficamente in ogni dettaglio dove la semplicità dei segni tracciati a mano si interseca con il rigore del marchio scelto. 

Il desiderio de ‘La Consorte’ è anche quello di diventare un punto di riferimento a livello locale, non solo per i consumatori, ma soprattutto per i produttori, affinché questi possano riscoprire il piacere di fare vino in un territorio inerpicato ma in cui il clima può davvero fare la differenza: “In futuro vorrei creare una cantina sociale - conclude Monica Paracchini - per fare sinergia con i produttori locali, collaborando e crescendo insieme a loro.” 

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