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Al Direttore | 12 novembre 2018, 07:41

Oltre Olioliva 2018: il pensiero del nostro lettore Pierluigi Casalino sulla manifestazione imperiese

Oltre Olioliva 2018: il pensiero del nostro lettore Pierluigi Casalino sulla manifestazione imperiese

Anche Olioliva 2018 ha chiuso i battenti con il consueto successo di critica e di pubblico. Anzi, se pur segnata dal tempo incerto e dal perdurare della congiuntura economica, la manifestazione non ha mancato di suscitare un grande interesse e non solo tra  gli operatori del settore.

D'altra parte l'evento imperiese, a pochi giorni dalla diffusione dell'olio novello, ha rappresentato un'occasione per confrontare le diverse esperienze olearie della taggiasca, ma soprattutto per presentare ed offrire in modo inedito altre primizie del territorio.  L'attenzione verso Olioliva in un certo senso pare in salita sia in Italia che all'estero, anche in forza di una accresciuta vigilanza ambientale che, nello specifico del mondo olivicolo, porta ad alzare i livelli di monitoraggio e di vigilanza nei confronti delle minacce alla salute degli ulivi del Ponente ligure. Non è un caso, peraltro, che il rito dell'olio stia affermandosi ovunque nel pianeta, retaggio di ancestrali tradizioni mediterranee.

E l'olivo assomiglia molto alla creatura umana, come ci suggerisce Shakespeare, tanto che non soltanto il prodotto dell'oliva, ma anche, per esempio, l'infuso o estratto di foglie di olive, si estendono nell'immaginario salutistico e gastronomico universale. L'ulivo ci accompagna,quindi, in ogni momento come simbolo di pace, di riconciliazione e di speranza. Le intemperie dei giorni scorsi hanno rinviato le passeggiate tra gli ulivi anche in Liguria,  ma la voglia di ulivo non cessa di stupire. L'olivo sacro e il suo germoglio rinascono sull'Acropoli dopo che i Persiani di Serse hanno incendiato l'olivo sacro  e ci prospettano una nuova alba di luce. Ad Olioliva, in particolare, si sono rivissute atmosfere di relax e di cultura, di degustazioni e di rappresentazioni di vita e di arte legate all'ulivo.

Se il commercio dell'Ulivo ligure risale all'antichità, il prodotto italiano in genere fece già fortuna in Russia nel XVIII secolo. Tutti noi dovremmo oggi adottare un ulivo per salvare un patrimonio di civiltà e di benessere. L'ulivo in tal senso porta con se poteri taumaturgici e nel passato ramoscelli di ulivo erano posti al capo del letto delle persone anziane malate, secondo un rituale religioso, con l'augurio di guargione. Questa è la vera eredità di Olioliva 2018.

Carlo Alessi

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