Attualità - 12 ottobre 2018, 12:00

Tassa di soggiorno nella riviera dei fiori: il sindaco Giuffra non la vuole per Riva Ligure e adesso cosa faranno i comuni vicini?

Il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra smuove gli equilibri dopo l'annuncio di Sanremo ed ora è legittimo chiedersi come si comporteranno le località limitrofe come Santo Stefano al Mare e Taggia.

Giorgio Giuffra, sindaco di Riva Ligure

Alla notizia dell’introduzione della tassa di soggiorno a Sanremo si contrappone il secco ’No’ di Riva Ligure. Una decisione forte quella assunta dal sindaco Giorgio Giuffra che va contro quell’iniziale equilibrio tra i comuni costieri limitrofi che avevano scelto di aderire al patto per lo sviluppo strategico del turismo promosso da Regione Liguria. 

La tassa di soggiorno non era considerata vincolante alla sottoscrizione del documento, ma fino ad oggi le intenzioni palesate dagli amministratori erano volte alla ricerca di un fronte comune decisionale e soprattutto ad una tariffazione che fosse per quanto possibile ‘unica’ tra le varie cittadine limitrofe. Una soluzione che in questo modo avrebbe permesso di non creare una concorrenza proprio intorno alla nuova imposta. “Abbiamo aderito con convinzione – ci tiene subito a precisare il Sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra – al Patto per lo Sviluppo Strategico del Turismo proposto dalla Regione, condividendo l’obiettivo di fondo di “fare squadra” e sviluppare una strategia di promozione coordinata. Non possiamo che apprezzare la bontà della proposta del Presidente Giovanni Toti e dell’Assessore Gianni Berrino che va verso un nuovo modello di Comune Turistico. Sono previste misure importanti che confermano l’attenzione alla fragilità ed alla difficoltà soprattutto dei Comuni più piccoli. L’accordo con l’Amministrazione di Taggia è l’atto consequenziale”.

Sulla tassa di soggiorno però Riva Ligure potrebbe trovarsi in contrapposizione proprio con Taggia. L’amministrazione tabiese di Mario Conio in più di un’occasione ha espresso l’intenzione di voler procedere verso l’introduzione dell’imposta, salvo prima delineare un quadro di fattibilità tanto con gli uffici quanto con gli altri operatori del turismo coinvolti. L’annuncio dell’introduzione a Sanremo, con tanto di prezzi per le diverse strutture ricettive, rompe gli indugi tra gli altri comuni costieri come appunto Arma di Taggia e Riva Ligure.

 Sull’argomento tuttavia è Giuffra a replicare all’azione di Sanremo. “Al momento, non siamo intenzionati ad introdurre l’imposta di soggiorno. Proprio adesso che cominciamo a registrare flussi di turismo crescenti – analizza il sindaco di Riva Ligure - che il movimento è in ripresa e che nonostante alcuni problemi strutturali ed ancora irrisolti, la strada avviata si conferma quella giusta, l’introduzione di una nuova tassa sul turismo smentirebbe clamorosamente quell’impostazione tutta tesa a rendere Riva Ligure un’autentica destinazione turistica accogliente al massimo, fruibile e sempre più interessante. Non è nostra intenzione – conclude – smentire la scelta di non creare nuovi balzelli e nuova burocrazia, a detrimento di un prezioso sistema imprenditoriale dell’accoglienza che ha un grande bisogno di crescere, rafforzarsi e svilupparsi ancora, a fianco di istituzioni pubbliche e private dinamiche e lungimiranti nel valorizzare e non ostacolare le eccellenze del proprio territorio”.

La decisione assunta da Riva Ligure potrebbe influire anche sulle vicine Arma di Taggia e Santo Stefano al Mare? Le prossime settimane potrebbero rivelare se il ‘no’ del sindaco Giuffra alla tassa di soggiorno potrà incidere anche sulla decisione che dovranno prendere le altre due località vicine. Nel caso si delinei questo scenario, con un fronte contrario all’imposta, Sanremo rischierebbe di trovarsi da sola ed a quale prezzo? 

 

Stefano Michero