Agli inizi degli anni 30 il fotografo Gianni Moreschi, che da pochi anni aveva aperto lo studio di via Vittorio Emanuele 128 nella ex sede dei telefoni cittadini d’allora, si recò ad Arma di Taggia per fotografare un famoso scultore al lavoro nel suo atelièr di costa Balena, per conto della rivista del Casinò Rosso e Nero”.
Nascono così le quattro immagini in bianconero esposte alla Mostra che sovrastano una delle tante maternità che Bargiggia ha scolpito di fronte al Mar ligure; lo ritraggono intento a plasmare una statua, in compagnia delle sue modelle preferite: la moglie e la figlia.
Quello del legame materno è stato il suo tema cratterizzante; infatti, in molte case sanremesi campeggiano le sue opere di minime dimensioni, ma non per questo poco importanti.
Nel depliant del Museo Civico di Sanremo, collegato idealmente alla Mostra di Santa Tecla, si rivelaa di custodire la più ricca e completa collezione di sculture di Bargiggia in Italia.
L’artista, nato a Milano nel 1888 si trasferì negli anni venti a Sanremo, dove raggiunse esiti particolarmente apprezzabili, soprattutto nell’ambito delle arti plastiche.
Le sculture in esposizione al Museo civico sono il risultato di una selezione accurata volta a privilegiare i lavori che meglio rappresentano le scelte stilistiche dell’artista.
La purezza delle forme e la contenuta maestosità dell’assetto plastico, costruito attraverso linee morbide e sinuose, proiettano l’osservatore in una dimensione intima che evoca il calore degli affetti familiari.
Bargiggia riesce a fare emergere dalla materia plasmata il senso di sacralità insito nella figura materna, che si esterna in abbracci teneri e avvolgenti.
La forza introspettiva del soggetto, che nelle sculture è veicolata dal modellato armonioso della materia, si impone anche a livello pittorico nell’unico dipinto in esposizione nel Museo di Piazza Nota. Il suo titolo è Danza dello scialle: un’opera di gusto tardo liberty, dalle cromie accese in cui la moglie dell’artista diventa la protagonista di una danza sensuale.
Il tema della danza e la sua resa in termini pittorici alludono alla vita della Sanremo di un tempo e all’atmosfera luminosa e sognante di un’epoca.
Sarebbe riduttivo cercare di comprendere le scelte estetiche di Franco Bargiggia senza analizzare il contesto in cui queste scelte sono maturate: siamo nella Sanremo dei primi anni del Novecento, la Sanremo delle grandi esposizioni d’arte alle quali partecipano, accanto ai più importanti nomi del panorama artistico contemporaneo, giovani pittori e scultori in cerca di fama.
Franco Bargiggia si era formato all’Accademia di Brera a Milano sotto la guida di Butti, Mentessi e Tallone, ma alla metà degli anni Venti fece di Sanremo la sua città elettiva, dove eseguì la maggior parte della sua produzione. Nel 1938 e 1939 partecipò alla Mostra Internazionale Genovese; nel 1936 e 1937 al Premio Città di Sanremo dove si aggiudicò il primo premio nella sezione a tema La partenza del Legionario, e nel 1935 alla Sindacale d’arte Sanremese.
Una sua opera Il primo figlio è conservata nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, un’altra, “Madre con bambino”, è sistemata in un parco di Sanremo. Di Bargiggia si è occupato prevalentemente Giovanni Girali dedicandgli una mostra a Milano nel 1970.
La Mostra SANREMO e l'EUROPA in svolgimento a Santa Tecla sino al 9 settembre, è strettamente collegata al copioso patrimonio artistico e storico esistente nel Museo Civico di Piazza Alberto Nota in Sanremo, con la Pinacoteca Rambaldi di Coldirodi e la Chiesa di Santa Brigida nella Città vecchia; tutti luoghi che invitiamo caldamente di visitare. -
- Ingresso libero orario 17- 23.
Chiusura settimanale: il Lunedì
La Mostra proposta dal Club per l’Unesco di Sanremo “Sanremo e l’Europa: l’immagine della città tra Otto e Novecento” che si svolge a Santa Tecla resterà aperta sino al 9 settembre, e si avvale del Patrocinio del Polo Museale Ligure, del contributo del Comune di Sanremo, del prezioso aiuto degli Sponsor Banca di Caraglio, COOP Liguria, C.N.A. Imperia, UNOGAS e Impresa Marino Sanremo. |