Imperia Golfo Dianese - 27 agosto 2018, 09:48

Imperia: proroga a Teknoservice, Lamonica “L'ordinanza ha diversi profili di illegittimità, opportuno inviare gli atti alla Procura”

“Il Sindaco ha di fatto affidato nuovamente il servizio”

La firma della proroga a Teknoservice

Monta la polemica a Imperia per la proroga del servizio alla Teknoservice adottata dal sindaco Claudio Scajola.
Interviene oggi il consigliere di minoranza del gruppo “Vince Imperia” Davide Lamonica che punta il dito contro la procedura e auspica l'invio della documentazione alla Procura della Repubblica.

Scrive Lamonica: “L’ordinanza con cui il Sindaco ha prorogato di un anno il servizio a Teknoservice, a mio avviso, presenta diversi profili di illegittimità. Un’ordinanza contingibile ed urgente è infatti un provvedimento amministrativo attraverso il quale il Sindaco, in casi eccezionali e di particolare gravità, può imporre doveri positivi (di fare o dare) o negativi (di non fare). Leggendo attentamente l’ordinanza, invece, si evince come il Sindaco abbia in realtà modificato il contratto in essere con Teknoservice, effettuando, di fatto, un nuovo affidamento del servizio e non una proroga dello stesso. Tutto ciò non può che risultare illegittimo. Sulla scelta di non affidare in house il servizio di raccolta dei rifiuti ritengo inopportuna la decisione di questa amministrazione di non procedere ad un affidamento in house del servizio di raccolta dei rifiuti per almeno due motivazioni: in primo luogo, ritengo che il servizio di raccolta dei rifiuti, essendo un servizio pubblico di fondamentale importanza, debba essere gestito da una società pubblica che avrebbe come unico interesse quello di avere una città pulita ed ordinata. Procedere ad un affidamento a terzi significa invece affidare il servizio di raccolta dei rifiuti ad un soggetto privato che, chiaramente, svolge il servizio esclusivamente per ottenere profitto”.

“In secondo luogo - conclude il consigliere - poiché il mondo dei rifiuti, com’è noto, risulta fortemente contaminato dalla malavita organizzata, avere una società pubblica che gestisce il servizio di raccolta darebbe maggiori garanzie e scongiurerebbe il rischio di un affidamento del servizio a soggetti poco raccomandabili. Per questi motivi, ritengo sia opportuno che gli atti relativi a questa materia siano inviati per maggiore trasparenza alla Procura della Repubblica, all’ANAC ed alla Corte dei Conti”.

Pietro Zampedroni